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Cronaca via marmolada

Zaia sulla Marmolada: "Difendiamo i confini del Veneto"

Protesta del Consiglio regionale veneto a Punta Serauta contro la decisione dell'Agenzia del Territorio che ha "restituito" Punta Rocca al Trentino

"La Marmolada è nostra dal 1778, non vogliamo fare guerra a nessuno  ma difendere i nostro confini". E' questa la  dichiarazione, diffusa dall'Annsa, rilasciata dal governatore veneto Luca Zaia che insieme ai consiglieri regionali è salito questa mattina a Punta Serauta per protestare contro la  decisione dell'Agenzia del Territorio di Roma che  ha "restituito" Punta Rocca, e le relative piste da sci, al Trentino annullando quanto stabilito in un accordo del 2002 firmato dall'allora governatore trentino Dellai e dal collega veneto Galan.

Che la battaglia non sia puramente simbolica, ma economica, lo ha ribadito lo stesso Zaia. "Finché il ghiacciaio non era produttivo non interessava a nessuno, adesso è sport invernali, sci estivo, quindi è ovvio che oggi è interessante - si legge nella dichiarazione diffusa dall'Ansa - siamo qui per la volontà di dire fino in fondo che queste Dolomiti sono patrimonio dell'umanità, sono Veneto, e soprattutto sono un grande elemento di promozione turistica e di identità per tutti noi veneti". 

La questione ha, naturalmente, dei risvolti elettorali in Trentino, dove gli elettori saranno chiammati ad eleggere un nuovo Presidente ed  un nuovo Consiglio in ottobre. Se i partiti dell'ormai ex centrosinistra autonomista hanno indicato nella manifestazione di Zaia un intento "predatorio" della Lega nei  confronti del trentino il candidato del Carroccio trentino Fugatti promette, non senza qualche imbarazzo, di trovare un accordo con il governatore leghista veneto. 

A dare una lettura più complessa della situazione è il consigliere veneto di Liberi e Uguali Piero Ruzzante, che, sebbene presente questa mattina sulla Marmolada, non ha preso parte alla seduta. "L’unico che, forse,  potrebbe modificare quella decisione è il ministro Salvini. Non credo sia possibile, ma se esiste questa possibilità sta a Salvini decidere. Si mettano allora d’accordo la Lega trentina con quella Veneta. Il Consiglio regionale non può fare nulla”. 

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