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La vicenda / Canazei

Incontro ravvicinato con un lupo: come stanno (davvero) le cose

La foto di un avvistamento diventata virale sul web ha creato allarmismo. Ma la realtà riguardante quell'esemplare è un'altra. Intanto, una parte della politica trentina punta il dito contro Fugatti

La foto di un lupo in quel della Val di Fassa scattata e postata sui social, con un commento che non lascia spazio a interpretazioni: “Aspettiamo il fatto di cronaca. E intanto la politica tace”. In una terra, il Trentino, in cui l’attacco mortale di un animale a un essere umano ha sconvolto un’intera popolazione (il riferimento è al caso Andrea Papi), un post come questo non può non essere percepito come allarmista.

La reazione

E, infatti, c’è chi non sta in silenzio. È il caso di Paolo Scarian, amministratore del gruppo Facebook Fiemme e Fassa il ritorno del lupo, che ha scritto proprio su questa vicenda, partita da uno scatto di giovedì14 dicembre a Canazei.

“Ci sono arrivate delle foto con una frase che incutere timore a residenti e turisti. Non mettiamo la foto di quel lupo, che sta girando sul web, di un autore sconosciuto, il quale lo invitiamo a prendere contatto con il nostro gruppo. Dal canto nostro abbiamo fatto subito delle indagini contattando persone del nostro gruppo che monitorano la zona di Fassa. Quel lupo è stato avvistato altre volte e a quanto pare è uno di quelli che è ritornato a colonizzare l’alta val di Fassa. Ho avvisato personalmente il corpo forestale, che si metterà in contatto coi colleghi che si occupano di quel territorio. Ci auguriamo che i residenti e non di quella valle, non si mettano in mente di avvicinare quel lupo ( o altri), magari offendo del cibo come è accaduto già altre volte” ha scritto Scarian sul web.

L’intervento della politica

Anche il consigliere provinciale Filippo Degasperi è intervenuto sul caso: “Chi governa il Trentino ha utilizzato i 5 anni precedenti per diffondere paura e ignoranza sull’argomento. Ha buttato tempo e soldi in iniziative costose e inutili, solo per mostrare muscoli che non ha. Ricordiamo tutti la commedia delle ‘ronde anti lupo’. Al contrario in 5 anni non si conta un atto per prevenire o sanzionare comportamenti folli (e vietati) di chi alimenta direttamente o indirettamente (con i siti di foraggiamento) i lupi rendendoli confidenti. Temo che i 5 anni a venire saranno ancora peggiori”.

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