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Cronaca

Levico, congresso Uil Fpl: entro fine giugno piano strategico sull'occupazione nell'ente pubblico

Quarto congresso per la Uil Fpl, federazione poteri locali, con la conferma di Silvia Bertola alla segreteria e Ettore Tabarelli per la sezione sanità. Temi più significativi quello della "staffetta", l'inserimento di giovani nell'ente pubblico accanto ai dipendenti storici part-time ed il contratto del pubblico impiego fermo da gennaio 2010.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

LEVICO TERME - Entro fine giugno la verrà presentato il Piano strategico di legislatura che riguarderà prepensionamenti e staffetta generazionale tra i dipendenti della Provincia autonoma di Trento. E per la stessa data verranno assunti i dieci coadiutori amministrativi che hanno vinto il recente concorso. Questi i principali annunci di Luca Comper, dirigente del Dipartimento organizzazione, personale, affari generali, intervenuto a Levico al quarto congresso provinciale della Uil Fpl (Federazione poteri locali).

Staffetta generazionale, sul modello di quanto già fatto in Alto Adige, significa lavoratore prossimo alla pensione che riduce il suo orario ed al suo posto si aprono spazi per un giovane. «Non so oggettivamente se molti aderiranno - spiega Comper - visto anche il momento economico». Potenzialmente in Provincia potrebbero essere 500 gli interessati, che da settembre a dicembre potranno fare richiesta di part-time con l'ente pubblico che garantirà loro la continuità previdenziale come se lavorassero a tempo pieno. I concorsi per i posti vacanti quindi avverrebbero nel 2015.
Staffetta generale quindi difficile se chi è dentro non se la sente di aprire la porta; questa opportunità è aperta anche agli altri enti funzionali e «si cercherà di colmare anche il buco legislativo - spiega Silvia Bertola, riconfermata segretaria Uil Fpl - chiedendo che si preveda la possibilità della staffetta anche nelle case di riposo».

Tema molto sentito dai delegati presenti al Prime Rose di Levico quello del blocco dal gennaio 2010 del rinnovo dei contratti, che è costato ai lavoratori circa 3mila 600 euro lordi in sei anni. «Cercheremo di agire - la risposta di Comper - su incentivi di merito per quanto riguarda la parte accessoria». Con un modus operandi quindi simile all'accordo dell'8 maggio sulle scuole materne, appoggiato dalla Uil Fpl «con la convinzione che rinunciare a 200 posti di lavoro - ricorda Bertola nella sua relazione - sarebbe stato politicamente improponibile».

Uil Fpl continua a mantenere due anime, quella degli enti locali nel cui direttivo sono stati eletti oltre a Bertola anche Elena Aichner, Rita Ferenzena, Marcella Tomasi, Stefano Galvagni e quella più "battagliera" della sanità del segretario Ettore Tabarelli, con Giuseppe Varagone e Cinzia Pretto. A fare da garante all'interno del direttivo anche il rappresentante nazionale Carlo Piccirilli. In Apss la Uil è il secondo sindacato più rappresentativo con 1100 iscritti, dopo Nursing Up. Negli enti locali gli iscritti sono 2500 (+4% rispetto al 2013), con una preponderanza delle maestre delle materne, oltre mille.

Tabarelli critica il sistema della sanità trentina che «dà milioni di euro l'anno ai privati dell'Eremo di Arco, mentre non manda i pazienti a Villa Rosa». Vorrebbe vedere i poliambulatori aperti anche al pomeriggio, seguendo l'esempio del Veneto «dove certe strutture sono aperte dalle 18 alle 22, consentendo così ogni 7 anni anche di rinnovare strumenti e macchine». Carenze di personale (400 dipendenti tra i quali 80 operatori sociosanitari), ma anche «una crisi psicologica per i lavoratori - sottolinea Tabarelli - che sono vicini ai 60 anni e magari da 30 fanno turni in ospedale».


Sotto accusa l'eccessivo concentrarsi sul taglio dei costi. «Per avere un risparmio - afferma Tabarelli - basterebbe che si adottassero i costi medi su appalti e forniture. Inoltre non si fa politica di rilancio se con 8 ospedali in provincia bisogna mettersi in coda per essere operati».
Bertola comincia parlando della difficoltà nell'ottenere un incontro per analizzare la situazione degli enti locali con l'assessore Walter Daldoss, ottenendo la solidarietà anche di Alessio Ravagni del Consorzio dei Comuni. Critiche ai 44 punti sulla pubblica amministrazione del Governo Renzi, «per la schematicità della proposta, per aver preferito mettere a disposizione la mail rivoluzione@governo.it piuttosto che convocare le organizzazioni sindacali, per la previsione della riduzione dei servizi sindacali». Critiche alle consulenze esterne da 1,5milioni di euro a Deloitte della Provincia «non coinvolgendo nel processo dipendenti e sindacati».
Nel settore della ricerca verrà chiesto all'assessora Sara Ferrari un piano di stabilizzazione nelle due fondazioni (Kessler e Mach), mentre per il Muse «dopo la stabilizzazione di 46 collaboratori chiederemo qualche tutela in più per i ragazzi che sono arrivati dopo lo spostamento della sede alle Albere». Per quanto riguarda i Comuni la Uil vuole incentivare fusioni ed unioni, ma mette in guardia dai «rischi che ci sono - spiega Bertola - avendo troppi modelli organizzativi. In caso di unioni bisognerà anche rivedere il ruolo dei segretari che rimangono senza sedi». Infine le Apsp: nelle case di riposo «i parametri per la dotazione del personale sono datati e si dovranno individuare soluzioni anche perché la maggior parte degli ospiti arriva in condizione di non autosufficienza».

Per Sanifonds, il fondo integrativo sanitario provinciale (che ha un cda provvisorio, visto che Confindustria e Federazione trentina della Cooperazione non hanno aderito), c'è una novità da martedì. La copertura della quota a carico dei lavoratori pubblici verrà garantita dalla Provincia con 38 euro mensili aggiunti al Foreg sulle buste paga. Prima di firmare (17 o 20 giugno) la Uil vuole però «capire meglio - spiega il segretario Walter Alotti - le modalità di governance». Alotti aggiunge altri aspetti di criticità alla situazione della sanità cercando di spronare l'assessora Donata Borgonovo Re: «il tempo dell'ascolto sulla sanità è finito». Accanto agli interrogativi su Not e protonterapia Alotti evidenzia anche i nodi critici del servizio di alcuni medici di famiglia. «In alcuni casi anche i medici condotti mettono in liste d'attesa i loro pazienti e vi sono dei casi nei quali chiedono ai pazienti di non usare le comunicazioni informatiche».
Infine domande sulle società partecipate dalla Provincia, «che creano i due terzi del debito totale dell'ente pubblico in Trentino - conclude Alotti - vogliamo capire meglio la situazione visto l'impatto pesante che ha sulla finanza pubblica».

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