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Cronaca

Lettera aperta di Stazione Futuro al sindaco: cosa fare della movida a Trento?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Caro Sindaco Andreatta,
abbiamo letto attentamente la Sua intervista di lunedì sul quotidiano l'Adige in merito alla proposta di spostare a Gardolo nord la movida giovanile ed essendoci sentiti presi in causa ecco la nostra risposta.
A nostro avviso le questioni da analizzare sono due: il compromesso da trovare tra bisogno di aggregazione dei giovani e diritto dei residenti alla quiete pubblica e il tema della sicurezza.
Andiamo per ordine: sicuramente c'è un problema di spazi ed eventi d' aggregazione dei giovani cittadini di Trento, cosa che spesso fa degenerare le serate. Siamo convinti che se esistesse qualcosa di più organizzato questo si verificherebbe molto meno frequentemente, ma ciò è anche responsabilità nostra che non ci attiviamo sufficientemente. Infatti è inutile criticare gli altri se non si è capaci di fare un po' di autocritica. Ci sono poi le rivendicazioni dei residenti in centro città che, giustamente, chiedono di poter vivere in tranquillità. Bisogna quindi trovare un compromesso tra le due parti perché la situazione in questo modo non può continuare.
La Sua proposta di spostare la "movida" (bisognerebbe anche capire cosa intende Lei per movida perché noi ne vediamo ben poca) a Gardolo nord da questo punto di vista potrebbe essere interessante purché vengano spostati solamente i concerti e gli eventi più impattanti. Ci pare infatti un'ottima proposta quella di utilizzare i vecchi capannoni delle fabbriche per ospitare concerti e feste; infatti è la mancanza di luoghi per l'organizzazione di questo tipo di eventi musicali che limita non di poco la nostra possibilità di divertirci. Crediamo però debbano essere spostati solamente i grandi e medi eventi e non i semplici happy hour e locali più piccoli perché in caso contrario il centro città "morirebbe".
Riguardo alla microcriminalità che è stata citata come problema nella Sua intervista vogliamo precisare che siamo d' accordo sul fatto che bisogna trovare una soluzione ma abbiamo un'idea diversa dalla Sua e intendiamo proporgliela al più presto (le telecamere sono un ottimo sistema ma noi abbiamo pensato anche ad altre modalità più pratiche). Inoltre ci teniamo a dire che siamo rimasti perplessi leggendo l'articolo perché sembra trasparire l'idea che ci sia uno stretto collegamento fra i giovani e la microcriminalità. Non vogliamo essere ostaggi di una piccola minoranza che è responsabile di questo problema, anzi come Stazione Futuro e quindi come movimento creato e composto da giovani vogliamo collaborare per segnalare queste persone e questi comportamenti. Riguardo alla sicurezza del centro storico secondo noi più la città è viva ed animata maggiore è la sicurezza e più è difficile operare per i malintenzionati e gli spacciatori, come ci insegna l'esperimento riuscito della Bookique. A proposito di questo argomento abbiamo le nostre idee e le nostre proposte che vorremmo esporle. Spostare la movida verso Gardolo vorrebbe dire svuotare il centro storico e porterebbe benefici solo nel breve periodo. A lungo andare potrebbero riscontrarsi risvolti assai negativi e potrebbero nascere altre problematiche legate proprio al fatto che il centro cittadino diverrebbe solamente una zona di passaggio e non un luogo di ritrovo.

Concludiamo facendo appello alla Sua dichiarazione rilasciata al giornalista nella quale dice che Lei sarà disposto a riunirsi attorno ad un tavolo per prendere in considerazione idee e proposte inerenti al problema. Le chiediamo quindi la possibilità di avere un incontro con Lei per confrontarci, per esporre le nostre proposte e per collaborare insieme. È nella nostra filosofia prendere una posizione solo quando abbiamo delle proposte concrete alternative e terremo fede alla nostra linea anche in questo caso.
Siamo pronti ad assumerci questa responsabilità. Noi ci siamo.

Simone Valle e Lorenzo Borga a nome di Stazione Futuro

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