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Cronaca Canazei

L'albero di Natale è "spelacchiato": la risposta social del Comune di Canazei

Il Comune di Canazei ha pubblicato sul suo profilo Facebook una lettera per rispondere ai tanti commenti negativi postati dopo l'installazione dell'albero di Natale in paese

"Brutto, spelacchiato, uno scherzo di dubbio gusto. Sono qui solamente da qualche giorno e già ho sentito tanti commenti. Mi sono chiesto anche io perché abbiano scelto me per questo luogo, in questo momento…". Inizia così la lettera che il Comune di Canazei ha pubblicato sul suo profilo Facebook per rispondere ai tanti commenti negativi postati dopo l'installazione dell'albero di Natale in paese. A tanti non è piaciuto l'aspetto dell'abete, che però non è stato scelto a caso bensì come simbolo della rinascita dopo la devastazione che il maltempo di fine ottobre ha portato sulle persone, sulle cose e sull'ambiente. I segni evidenti dell'albero, che è stato recuperato dopo essere stato schiantato dal vento, sono stati quindi lo spunto per rispondere a chi non ha riflettuto un attimo prima di digitare sulla tastiera un commento acido e banale.

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E per rispondere il Comune ha pensato di far 'raccontare' la storia allo stesso albero, testimone silente del disastro. Si legge nella lettera: "Il mio orizzonte ha cambiato asse tutto in un colpo, non ho ben capito come ma mi sono ritrovato a terra: il vento non faceva più danzare i miei rigogliosi rami e tutto, in attimo, è cambiato. Ricordo istanti concitati: ho vivissima la percezione di quella notte e dei giorni seguenti. La tristezza di chi si è ritrovato con la casa devastata ma la luce negli occhi dovuta alla consapevolezza di poterlo raccontare e il formicolio alle mani per la voglia di ricostruire, sistemare, andare avanti; le sirene, le luci e il ruggire dei mezzi al lavoro; le numerose divise militari e non, volontari, sportivi, gente comune, tutti con un disinteressato spirito di comunità e solidarietà a pulire, spostare, sistemare".

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E ancora: "Ricordo le notti buie, senza luci come non mai avevo visto: tutto sembrava essersi fermato ma non era così. Tutto si muoveva, tutto andava il più veloce e il più ordinato possibile: comandanti e comandati, senza ranghi e gerarchie, con l’unico scopo di andare avanti. E io sdraiato non potevo fare nulla in attesa di un destino sconosciuto. Adesso sono qui, porto su di me i segni di quella notte: ho i rami spezzati e malconci, non sono al meglio della mia rigogliosità ma mi è stata regalata una grande occasione, la hanno regalata a me anziché scegliere un mio fratello sano, a lui toccherà probabilmente l’anno prossimo, quando avrà un anello in più. Sono qui per raccontarvi una storia che io rappresento insieme a tutti i miei fratelli che sono ancora schiantati a terra: sono fortunato! A pensarci bene rappresento molto bene questa gente, la mia storia la racconta: ero in piedi, rigoglioso e felice, sono caduto ma mi sono rialzato con l’aiuto di altri e adesso mi stanno regalando un vestito per queste Feste, luci e addobbi perché io possa raccontarvi quanto siamo fortunati e uniti anche in una disgrazia. Guardami bene adesso che hai idea: non sono un vero SCHIANTO?".

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