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Cronaca Povo / Via Sommarive

L'Università di Trento nella missione Juice, alla scoperta delle lune ghiacciate di Giove

Esito positivo per le revisioni di ESA E NASA al progetto del radar Rime, che scandaglierà la crosta ghiacciata delle tre lune gioviane. Nel gruppo di lavoro ci sono anche i ricercatori di Trento: la partenza è programmata per il 2022 ed il viaggio durerà 7 anni

Passo in avanti decisivo per la missione spaziale Juice, alla ricerca di tracce di vita sulle lune ghiacciate di Giove, che vede protagonista l’Università di Trento con il radar Rime, un radar spaziale che è stato ideato e studiato da un team di scienziati internazionali sotto la guida di Lorenzo Bruzzone, professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell’Ateneo trentino, dove è responsabile del Laboratorio di Telerilevamento (Remote Sensing Laboratory). Si tratta di uno strumento in grado di aprire la strada a scoperte eccezionali visto che andrà a effettuare per la prima volta osservazioni dirette al di sotto della crosta ghiacciata delle lune Europa, Ganimede e Callisto.

La novità è rappresentata dall'esito positivo delle revisioni ad opera di AS ed ESA, rispettivamente agenzia spaziale nazionale ed europea, ed anche da parte  della NASA, che fornisce dei sottosistemi alla missione. Il via libera da parte delle agenzie spaziali apre le  porte alla progettazione ed alla realizzazione, interamente italiana, del prototipo a cura del gruppo  di lavoro al quale  partecipano anche i ricercatori di FBK.

La missione spaziale Juice (JUpiter ICy moon Explorer) è la prima tra le grandi missioni dell’ESA (costo complessivo stimato di circa 1,1 miliardi di euro) del programma Cosmic Vision. L'obiettivo è quello di analizzare i diversi processi attivi nel sistema gioviano, fondamentali per capire quali siano, e quali siano state in passato, le condizioni di “abitabilità”, in termini di forme di vita elementari, delle lune gioviane. I tempi però non sono certo brevi: la partenza della missione è programmata per il 2022 dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana francese. L'arrivo della sonda europea nel sistema gioviano è previsto nel 2029 e le osservazioni dureranno almeno tre anni.

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