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Cronaca Centro storico / Via Ezio Maccani

Inquinamento. Trento Nord: "Incremento malattie neurologiche"

Uno studio epidemiologico nazionale esamina le conseguenze dell'inquinamento ambientale nella zona in cui un tempo c'erano Sloi e Carbochimica, che hanno lasciato killer silenziosi come piombo, mercurio e solventi

Tante morti in più ogni anno, oltre 1.200, e quelle per tumori che schizzano al 43% a fronte del 30% di media nazionale. È quanto accade nei "Siti di interesse nazionale per le bonifiche" (Sin), che coincidono con i maggiori agglomerati industriali e sono stati studiati dal "Progetto Sentieri" ("Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento"), coordinato dall’Istituto superiore di Sanità, presentato ieri dai ministri per la Salute e per l’Ambiente, Renato Balduzzi e Corrado Clini.

Tra raffinerie, cartiere, petrolchimici, acciaierie e altre attività inquinanti sparse per tutta la penisola, c'è anche Trento, che dopo anni non riesce a togliersi dal groppone uno dei siti considerati tra i più pericolosi (è uno dei cinque che il Ministero dell'ambiente ha inserito in una speciale lista). Si tratta dell'area Trento Nord. Qui, si legge nel documento, sono stati notati "incrementi di malattie neurologiche per i quali è stato sospettato un ruolo di piombo, mercurio e solventi organoalogenati (...). Sono stati osservati rispettivamente a Trento Nord, Grado e Marano e nel Basso bacino del fiume Chienti". 
 
Per maggiori informazioni scarica il documento del progetto sentieri-2
 
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