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Cronaca Centro storico / Via Brescia

Attentato alla scuola di polizia di Brescia: indagati due trentini

Ad un anno dal fatto due persone residenti in Trentino sono finite nel registro degli indagati. Si tratterebbe di attivisti già noti alle forze dell'ordine. La difesa ha richiesto l'incidente probatorio

Sono residenti in Trentino i due indagati per l'attentato alla Scuola di Polizia di Brescia del dicembre 2015. A più di un anno dal fatto le indagini hanno portato ad individuare come presunti (e per ora, unici) autori dell'attentato due volti noti del movimento anarchico, uno di origini spagnole e l'altro nato a Brescia, residenti in provincia di Trento. 

I fatti risalgono alla notte tra il 17 ed il 18 dicembre 2015 quando, come racconta Bresciatoday.it (clicca qui), un ordigno artigianale venne fatto esplodere presso la sede della Pol.GAI in via Vittorio Veneto a Brescia, verso le 4.30  del mattino. Otto chili di esplosivo in una pentola a pressione. Un boato tremendo e, per fortuna, nulla più. Qualche settimana più tardi l'attentato venne rivendicato dalla sigla "Acca", fino ad allora sconosciuta. 

Fin da subito l'attenzione degli inquirenti si è concentrata sulle immagini delle telecamere di sorveglianza, nelle quali si poteva vedere distintamente un uomo mascherato, quindi pressochè irriconoscibile, piazzare l'ordigno davanti alla caserma. I legali degli indagati hanno richiesto l'incidente probatorio, chiedendo che vengano esaminate  le impronte digitali sui frammenti dell'ordigno. Sono accusati di attentato con finalità eversive e detenzione di esplosivo. 

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