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Il cadavere di Giulia Cecchettin è stato trovato vicino al lago di Barcis

Il corpo è stato rinvenuto in un canalone tra lo specchio d'acqua e Piancavallo, in provincia di Pordenone. Ora le ricerche si concentrano su Filippo Turetta

Il cadavere di una donna è stato trovato questa mattina nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, durante le ricerche di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa da sabato 11 novembre insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta. Il corpo è stato rinvenuto dai vigili del fuoco. Il riconoscimento è ancora in corso, ma non sembrano esserci più dubbi: il cadavere è quello della giovane scomparsa.

La scoperta è avvenuta questa mattina poco prima di mezzogiorno in un canalone tra il lago e Piancavallo, in località Pian delle More. Sul posto si è portato il pm di turno, Andrea del Missier. "Il corpo dovrebbe essere il suo" ha fatto sapere all'Ansa il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, "ma lo diciamo sulla base dei primi riscontri dei carabinieri, sul posto. Aspettiamo una conferma".

Le speranze di trovare la giovane ancora viva si sono spente nella tarda mattinata di sabato. Giulia Cecchettin, 22 anni, è la 105esima donna uccisa in Italia dall'inizio dell'anno. "Rest in power, i love you" ha scritto su Instagram Elena Cecchettin, sorella di Giulia, a corredo di una foto che ritrae insieme le due ragazze.

"Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia" ha detto l'avvocato Stefano Tigani davanti alla villetta dei Cecchettin. "Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ora è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell'ordine". Queste le parole del legale che assiste la famiglia. 

La svolta nelle indagini

Nelle ultime ore le ricerche si erano concentrate proprio nella zona del lago di Barcis che si trova in Valcellina (provincia di Pordenone), a 402 metri di altitudine. Lo specchio d'acqua si trova infatti lungo la direttrice che la Fiat Grande Punto di Turetta ha seguito nella notte tra sabato e domenica. 

Giovedì mattina gli inquirenti hanno scoperto che la telecamera che registra l'ingresso dei veicoli dell'area turistica di Piancavallo (riaccesa dopo quattro giorni in cui non era operativa) aveva registrato il passaggio dell'auto di Filippo. Un passaggio anomalo visto che quella era una zona periferica rispetto al percorso seguito da Turetta. 

Non solo. Secondo la ricostruzione fatta grazie alle celle agganciate dal telefonino dell'ex fidanzato c'erano due ore di buco temporale che farebbero pensare che Turetta si sia fermato proprio nei pressi del lago. Una delle ipotesi, ma non l'unica, è che il ragazzo abbia lasciato nel canalone il corpo di Giulia e poi sia ripartito da solo in auto. Ora le ricerche si concentrano proprio su Filippo Turetta. Una Fiat Punto di colore nero sarebbe stata trovata nel parcheggio del lago di Barcis, ma non è chiaro se sia la stessa vettura del giovane. 

Filippo Turetta è indagato 

Nei confronti del ragazzo è stato spiccato un mandato di arresto europeo. Il giovane da ieri risulta formalmente indagato per tentato omicidio, ma con il ritrovamento del corpo di Giulia è chiaro che l'ipotesi di reato è destinata a cambiare. Agli atti dell'inchiesta c'è anche un video, brevissimo, nel quale si vedrebbe Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato scorso. Il filmato è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento "Dior" di Fossò, che si trova sulla strada dove erano state già repertate presunte macchie di sangue e capelli, domenica scorsa. Nelle immagini si vede un'aggressione da parte di Filippo che rincorre Giulia, la colpisce a mani nude e poi carica nella sua auto la giovane, sanguinante.

La Punto del giovane avvistata in Austria mercoledì

I due ragazzi sono scomparsi dalla sera di sabato scorso, 11 novembre, data dell'ultimo avvistamento: erano stati visti al centro commerciale 'Nave de vero' di Marghera, più tardi qualcuno li avrebbe sentiti litigare in un parcheggio di Vigonovo, a poca distanza dall'abitazione della ragazza. È quasi mezzanotte quando l'auto di Filippo lascia Fossò, per poi dirigersi a Zero Branco, nel Trevigiano, e quindi a Caneva e Sacile, in Friuli Venezia Giulia. Il mattino seguente la targa della Fiat Grande Punto del ragazzo viene segnalata a Palafavera e poi a Ospitale di Cadore, nel Bellunese. Infine a San Candido, in provincia di Bolzano, a pochi chilometri dal confine. 

L'auto del giovane sarebbe stata segnalata anche in Austria. Il passaggio della Fiat Punto, come conferma l'Ansa citando fonti qualificate, è stata registrata mercoledì dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Se venisse confermato il ritrovamento dell'auto nei pressi del lago, l'ipotesi di una fuga all'estero perderebbe però di consistenza. 

In realtà però la "pista austriaca" è tuttora molto concreta. Tant'è che il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, intervistato dal Tg1, ha rivolto un appello al giovane. ''La ricostruzione che potrebbe fare il ragazzo sarebbe molto importante, anche per lui" ha detto. "L'invito che gli rivolgo", ha aggiunto il procuratore, è quello di ''non continuare in questa fuga verso l'Austria, si costituisca''. Quanto alla dinamica dei fatti Cherchi ha detto che non ci sono ancora "elementi certi''. 

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