Il Consiglio nazionale del geologi ricorda Stava, D'Oriano: "Andavano detti dei no"
“La tragedia di Stava è la storia di no non detti. Ci sono state persone che non hanno saputo dire dei no e soprattutto non c’è stato controllo”. Forti ed importanti le dichiarazioni di Vittorio D’Oriano , vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e Presidente della Fondazione Centro Studi del CNG. Erano le 12 e 22 minuti e 55 secondi del 19 Luglio del 1985 quando i due bacini di decantazione della miniera di Prestavel ruppero gli argini e 160.000 metri cubi di fango alla velocità di 90 chilometri orari, si abbatterono sull’abitato di Stava, piccola frazione del Comune di Tesero. I morti furono 268 e 13 persone non sono state più ritrovate. Oggi il CNG e la Fondazione Centro Studi hanno illustrato gli eventi che si svolgeranno sui luoghi della tragedia . Si inizierà il 15 Luglio con i geologi da tutta Italia in convention al Palafiemme di Cavalese. Il 16 i geologi saranno proprio dove un tempo c’erano i bacini .
Il 17 luglio a Trento i geologi presenteranno un testo inedito: “Stava – Incultura Imperizia Negligenza Imprudenza” scritto dal geologo Daria Dovera, Perito di Parte Civile all’epoca del processo. “Vogliamo ricordare le 268 vittime di Stava ma soprattutto tutte quelle famiglie e quei sopravvissuti che da anni convivono con il dolore. Stava – ha concluso D’Oriano - rappresenta un avvenimento importante nella storia della geologia italiana . Con questo libro scritto da Daria Dovera , all’epoca Perito di Parte Civile nel processo , abbiamo ricostruito la cronaca dei fatti e lo abbiamo fatto con la pubblicazione dei documenti originali dei due processi che seguirono . Il libro lo dedichiamo alle nuove generazioni di geologi ed ingegneri nella speranza che dicano no quando c’è da dire no rispondendo all’etica professionale” .