Trento si mobilita per Gabriele del Grande
Decimo giorno di detenzione in Turchia per il giornalista senza che sia stata formalizzata un'accusa a suo carico. Anche a Trento questa sera il presidio al commissariato del governo per chiedere il rilascio di Gabriele
Decimo giorno di detenzione in Turchia per il giornalista Gabriele Del Grande, senza che sia stata formalizzata un’accusa a suo carico. Ieri ha potuto chiamare casa, per la prima e unica volta, ma non gli è ancora stato permesso di incontrare il suo avvocato in Turchia, né un rappresentante delle autorità italiane.
Il vice console italiano e l’avvocato turco del giornalista sono andati nel carcere dove Gabriele del Grande è detenuto a Mugla, sulla costa egea meridionale della Turchia, ma non hanno ottenuto le autorizzazioni dal governo di Ankara.
"Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato". Poche parole lasciate da Gabriele del Grande alla compagna. Il blogger e giornalista freelance tra i massimi esperti di migrazioni in Italia, autore del documentario "Io Sto con la Sposa" si trova in una cella di isolamento al confine tra Turchia e Siria dal 7 aprile scorso
Da mesi, grazie ai fondi raccolti attraverso una piattaforma di crowdfunding si trova nell'area per documentare il dramma della gente che scappa dalla Siria.
Da ieri sera Gabriele del Grande ha cominciato lo sciopero della fame e ha inivitato tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i suoi diritti.
Nelle ultime ore sono sorte spontaneamente ovunque le iniziative a sostegno della liberazione del giornalista toscano: alle 18 di questa sera, giovedì 20 aprile anche a Trento è previsto un presidio davanti al Commissariato del Governo, sostenuto dal Forum per la Pace.