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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Il Trentino è nelle quattro regioni italiane ancora in "fase 1"

Lo studio della Fondazione Gimbe mostra come il livello di nuovi casi sia ancora alto, anche in Trentino. Il Piemonte supera la Lombardia

Quattro regioni italiane sono ancora in "fase 1", e c'è anche la Provincia autonoma di Trento. A dirlo è uno studio della Fondazione Gimbe, che ha preso in considerazione i casi di coronavirus in Italia dal 22 al 29 aprile, monitorando così l'andamento dei contagi nell'ultimo periodo. 

Nel periodo preso in esame l'80% dei nuovi casi e dei decessi si concentra in sole 5 regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria ed Emilia-Romagna, quest'ultima però è sotto alla media italiana per quanto riguarda il trend dei casi, mentre nelle altre 4 regioni la diminuzione è meno accentuata.

Il modello elaborato dalla Fondazione Gimbe, che monitora l’evoluzione dell’epidemia tenendo conto della prevalenza (casi totali per 100.000 abitanti) e dell’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana a soli 4 giorni dalla ripartenza, documenta che:

  • Piemonte, Liguria, Prov. Autonoma di Trento e Lombardia (quadrante rosso) non sono ancora fuori dalla fase 1: prevalenza e incrementi percentuali sopra la media nazionale, particolarmente elevati in Liguria (14%) e Piemonte (13,7%)
  • Ad esclusione del Friuli-Venezia Giulia, anche tutte le altre Regioni del nord (quadrante giallo) sono suscettibili di un incremento dei contagi, sia perché l’elevata prevalenza è un indicatore indiretto dei casi sommersi, sia perché si tratta proprio delle aree in cui si trovano la maggior parte delle attività produttive interessate dalla riapertura
  • Eccezion fatta per le Marche, le Regioni del Centro e soprattutto del Sud hanno prevalenza e incrementi percentuali sotto la media nazionale

"Dei 4,5 milioni di persone che torneranno al lavoro – puntualizza il presidente Nino Cartabellotta –  la maggior parte si concentra proprio nelle Regioni dove l’epidemia è meno sotto controllo. A 4 giorni dall’avvio della fase 2, il nostro monitoraggio indipendente sulle variazioni settimanali documenta un ulteriore alleggerimento del carico degli ospedali e in particolare delle terapie intensive. La riapertura arriverà dunque sul filo del rasoio".

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