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Cronaca

Fine vita, nasce una banca dati per le dichiarazioni dei pazienti

Saranno relative alla volontà di sottoporsi o non sottoporsi a trattamento sanitario in caso di malattia o lesione cerebrale che cagioni una perdita di coscienza irreversibile

Dopo rinvii e ostacoli la Giunta provinciale a dato mandato di creare, attraverso l'Azienda sanitaria, la banca dati delle dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari in fine vita. La delibera dà mandato all'APSS di elaborare, sulla base delle raccomandazioni del Comitato etico, le modalità di raccolta e di registrazione in un'apposita banca dati delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario dei soggetti interessati, relative alla volontà di sottoporsi o non sottoporsi a trattamento sanitario, in caso di malattia o lesione cerebrale che cagioni una perdita di coscienza irreversibile.

Qualora il paziente si trovasse in una situazione di incapacità palese di esprimere la propria volontà in ordine al fatto di essere sottoposto o meno a un trattamento medico, le dichiarazioni anticipate sono un elemento importante del processo complessivo di comunicazione nell'ambito del piano preventivo di assistenza sanitaria, in cui il diretto interessato dialoga con i familiari e fruisce di una consulenza medica professionale. Bisogna infatti considerare che le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario sono uno strumento per esprimere la propria volontà relativamente alla fase terminale della vita e permettono, anche quando le persone non sono più in grado di esprimere la propria volontà, di contribuire nel rispetto della propria autonomia alle decisioni che riguardano i trattamenti sanitari che lo riguardano. 

Il cammino del disegno di legge iniziato l’8 aprile 2011 è stato lungo e complesso, ci sono stati anche momenti di scoramento da parte dei firmatari, Bruno Firmani, Sara Ferrari, Mario Magnani. Sembrava infatti che la proposta di inserire nella propria cartella sanitaria le dichiarazioni anticipate di trattamento fosse ostativa di qualcosa, o non fosse materia legislativa del Consiglio Provinciale. Tutt’altro le dichiarazioni anticipate rappresentano una scelta in più,  assolutamente libera,  da fare,  o non fare, secondo la sensibilità e la personalità dell’individuo. Un altro grandissimo contributo all’esito positivo dell’iter legislativo è arrivato dall’ordine dei medici del Trentino, che si è dimostrato fin da subito favorevole al fatto che  all’interno della “storia sanitaria” di un paziente potesse essere inserita una dichiarazione spontanea 

"Finalmente! Dopo due anni di  faticosa battaglia per avere il registro provinciale del testamento biologico, oggi la Giunta ha deliberato sul fine vita -commenta Sara Ferrari del Pd -. Ricordo che nel luglio del 2011 il Consiglio provinciale ha approvato la mia mozione per dare informazioni ai cittadini  sulle direttive anticipate di trattamento sanitario, ora finalmente verrà attuata. Per due anni la proposta per la legge sul testamento biologico promossa insieme ai colleghi Firmani e Magnani e ai Laici Trentini ha subito ogni tipo di ostacolo e ostilità, mentre invece cittadini e Ordine dei medici ci chiedevano di andare avanti. Infine,  ancora il 2 agosto di quest'anno,  abbiamo cercato di  ottenere il registro provinciale delle volontà dei cittadini, con una proposta nella legge finanziaria, ma, a causa dell'ostruzionismo, l'abbiamo ritirata  in cambio di un impegno politico dell'assessore Rossi a deliberare in quella direzione. Ritengo politicamente rilevante che la Giunta abbia risposto con rapidità a questa richiesta che rappresenta un passo avanti di civiltà del nostro Trentino. Ancor più nei periodi di crisi economica l'attenzione ai diritti  civili è un elemento di buona politica. Da oggi i cittadini trentini che lo vorranno, potranno farsi aiutare dall'azienda sanitaria a redigere il proprio testamento biologico, le volontà personali saranno poi registrate e conservate nella propria cartella clinica e saranno modificabili soggettivamente nel tempo".

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