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Il Comune di Trento diventa amico dei ciclisti

In Giunta passa l'adesione al progetto di legge della Federazione Amici della Bicicletta, che chiede di uniformare nel caso di infortuni in itinere l'utilizzo della bicicletta a quello del trasporto pubblico

Nel corso della seduta di questa mattina la Giunta comunale di Trento ha deciso di aderire al progetto di legge della Federazione Amici della Bicicletta (Fiab), che chiede di uniformare nel caso di infortuni in itinere l'utilizzo della bicicletta a quello del trasporto pubblico a prescindere dall'esistenza o meno di percorsi ciclabili o di strade interdette al traffico. La proposta si basa sulla convinzione che per gli effetti benefici e di pubblica utilità che reca all'ambiente e alla società, non solo perché non inquina ma anche perché contribuisce a diminuire il traffico e la congestione urbana, l'uso della bicicletta deve essere considerato socialmente utile e meritevole di adeguate tutele alla stregua, appunto, del mezzo pubblico.

L'infortunio in itinere, ovvero accaduto nel tragitto casa-lavoro, è un'estensione della tutela assicurativa prevista nel caso di infortunio sul posto di lavoro. L’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo di un mezzo di trasporto privato, a condizione che l’uso dello stesso risulti necessario, ad esempio per inesistenza di mezzi pubblici che colleghino l’abitazione del lavoratore al luogo di lavoro, incongruenza degli orari dei servizi pubblici con quelli lavorativi, distanza minima del percorso tale da non poter essere percorsa a piedi. In tema di infortunio in itinere la bicicletta è sempre stata considerata come un qualunque veicolo, come peraltro definito dal codice della strada. Recentemente l'Inail ha mutato la sua interpretazione della normativa in materia e ha cominciato a concedere la tutela assicurativa quando l’infortunio per il ciclista diretto al lavoro avviene su una pista ciclabile o su un tratto di strada interdetto al traffico. Alla proposta di legge di Fiab, che punta al riconoscimento della bicicletta come mezzo pubblico, hanno aderito già diversi amministrazioni pubbliche e anche la Provincia autonoma di Trento sta affrontando il dibattito per decidere l’adesione a tale iniziativa.
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