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Cronaca

Treni a batteria sulla Valsugana? "Meglio elettrificare e raddoppiare tutta la linea"

La proposta avanzata da un docente dell'Università della città del Concilio per la Venezia-Bassano-Trento non convince il Cmst: il comitato così torna a chiedere un grande progetto di riqualificazione della tratta

acquisto di una dozzina di treni elettrici a batteria per la linea ferroviaria della Valsugana, comunemente nota come Trento, Bassano Venezia, non convince il Cmst: il "Comitato mobilità sostenibile per il Trentino" infatti, con una nota diramata oggi 2 febbraio, pur con una timidissima apertura alla ipotesi, spiega che la soluzione migliore rimane il raddoppio e la completa elettrificazione della linea. Tra i primi a lanciare l'idea dei vettori a batteria era stato Maurizio Fauri, docente all'Università di Trento.

La attuale Valsugana è a binario unico, "con una potenzialità massima di 72 treni al giorno», ove sia ipotizzata una cadenza di un convoglio ogni mezz'ora lungo l'arco di diciotto ore. Il binario unico, le interferenze con la viabilità stradale poi rendono ancor più lenta la percorrenza dei treni. Al tutto si somma la elevata pendenza «in alcune tratte" tanto da rendere poco praticabile, quella tratta, "il traffico merci" su rotaia. Questo, alla grossolana, è quanto sostengono i portavoce del comitato.

Si tratta degli ingegneri trentini Pina Lopardo ed Ezio Paolo Viglietti. Che da anni si battono «per un potenziamento a 360 gradi della Valsugana»: un dossier progettuale che in questi termini venne definito per la prima volta dall'ingegnere Alberto Baccega di Cassola. Baccega, volto noto tra i professionisti e nella galassia ambientalista veneta, aveva identificato in Bassano del Grappa una delle architravi per il progetto di irrobustimento di una linea che ha in sé "un potenziale straordinario sia sul piano della mobilità pendolare, turistica e merci" visto che ben cinque sono i comprensori attraversati: ossia Trentino, Bassanese-Vicentino, Trevigiano, Padovano e Veneziano. Nello specifico non è la prima volta peraltro che il Csmt avanza questa proposta.

Nel rilanciare l'idea originaria di Baccega, oggi scomparso, alla cui memoria è dedicato lo stesso Cmst peraltro, Lopardo e Viglietti concludono così la loro nota. "Il Cmst ha proposto come alternativa al completamento autostradale» da Piovene Rocchette al Trentino «della Valdastico nord A31, il vero potenziamento della linea ferroviaria della Valsugana. Cioè il raddoppio della linea, rettifica e completa elettrificazione. Tale intervento permetterebbe di svolgere servizio merci tra gli interporti veneti e porti sull'Adriatico e il Corridoio scandinavo mediterraneo". 

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