Al Centro Avifauna del Casteller curato e liberato un falco pescatore
Curato per 10 giorni e poi liberato un raro esemplare di falco pescatorre: rilasciato in perfetta salute ha ripreso il viaggio per il Nord Europa
Insolito ospite per il Centro Recupero Avifauna Selvatica del Casteller, a Trento, gestito dalla Lipu, dove è stato curato e liberato un falco pescatore. Si tratta di un rapace della famiglia abbastanza raro in Italia, sebbene non a rischio, che deve il suo nome add una curiosa tecnica di caccia, anzi di vera e propria pesca visto che per procurarsi il cibo si tuffa nelle acque di laghi e stagni per riemergere dall'acqua con il pesce tra gli artigli.
L'esemplare in questione è stato curato per 10 giorni presso il Centro del Casteller. "Era arrivato con problemi motori, dovuti presumibilmente ad intossicazione da cibo - spiegano i volontari della Lipu - è volato via perfettamente: dopo essere entrato in una corrente termica che l'ha portato molto in alto, ha potuto riprendere il viaggio verso il nord Europa a grande velocità". Il falco pescatore infatti non nidifica, se non in casi molto rari, in Italia.