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Cronaca Centro storico / Via Lavisotto

Residenti esasperati dal rumore dei treni in via Lavisotto: c'è l'esposto

In 307 hanno sottoscritto un esposto, chiamato emblematicamente "Ridateci il silenzio", che é stato presentato alla Procura. Dal 2004 continua la protesta: in 10 anni solo risposte generiche da Provincia e Comune

Siamo arrivati alle vie legali. È l'ultima frontiera per gli abitanti di via Lavisotto nella decennale guerra combattuta contro il rumore provocato dai numerosissimi treni che transitano sui binari della ferrovia a due passi dai palazzi. La notizia è resa nota dalla televisione Rttr. In 307 hanno sottoscritto un esposto, chiamato emblematicamente "Ridateci il silenzio", che é stato presentato alla Procura perché non ne possono più. Non ne possono più dello sferragliare delle ruote dei treni a tutte le ore del giorno e della notte, non ne possono più delle vibrazioni che alla lunga creano crepe negli edifici e fanno tremare tutto all'interno delle abitazioni. Non ne possono più di dover tenere le finestre chiuse d'estate quando il caldo é asfissiante. Hanno provato a rivolgersi alla politica senza successo per ottenere le tanto sospirate barriere fono assorbenti. Lo fanno ininterrottamente dal 2004 appellandosi sia al Comune che alla Provincia, ma in tutto questo tempo hanno trovato solo generiche aperture da parte della Commissione ambiente di Palazzo Thun. E dunque arriviamo così all'esposto predisposto basandosi su diritti protetti, tra l'altro, anche in sede di giurisprudenza sovrannazionale. Intervista Emanuela Varisco E poi ci sono treni e treni: quelli tedeschi, ad esempio, affermano i cittadini, sono più moderni e meno rumorosi e per giunta tendono a frenare in corrispondenza delle zone abitate. Più deleteri quelli delle ferrovie dello stato che oltre a essere più rumorosi, non frenano affatto. E lo possono fare tranquillamente grazie a una deroga concessa dalla Provincia di Trento fino al 2018. Ma le amare sorprese non finiscono qui: perché dal 2000 esiste un piano messo a punto dall'Appa per la protezione dei cittadini dall'inquinamento acustico, piano che nel 2006 è divenuto parte integrante dell'accordo generale sottoscritto da provincia e ferrovie dello stato. Esiste una graduatoria che stabilisce l'ordine di priorità degli interventi di salvaguardia dal rumore per le diverse zone della città. Via Lavisotto era stata posizionata inizialmente al quinto posto, poi, via via, negli anni é stata scavalcata, inserendosi in decima posizione. Ora, quindi, i lavori di posizionamento di nuove barriere fonoassorbenti in corso di svolgimento in via Monte Baldo a protezione del nuovo griffatissimo quartiere Le Albere, assumono il sapore di una beffa. Perché quella zona nella famosa graduatoria é dietro Via Lavisotto. 

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