Asili nido: un bambino in più per ogni educatrice
Dopo l'allarme lanciato dal sindaco di Trento secondo cui mancherebbero i fondi per gli asili nido la Provincia si prepara ad "ottimizzare" il lavoro delle educatrici. La Cgil minaccia proteste
Gli asili nido costano troppo all'ente pubblico: la risposta, indiretta, all'allarme lanciato dal sindaco di Trento secondo cui al sistema di scuole dell'infanzia cittadine mancherebbero diverse centinaia di migliaia di euro per coprire i costi, arriva dall'assessore provinciale Carlo Daldoss. La Provincia si prepara a tagliare i costi, o meglio ad ottimizzarli, aumentando il arico di lavoro delle educatrici: a dirlo è la Fp Cgil che in una nota riporta la tabella di come cambierebbe il rapporto tra educatrice e numero di bambini con la proposta avanzata dalla Giunta, in discussione presso la Quinta commissione.
Attualmente si ha un'educatrice ogni 6 bimbi fino ai 18 mesi, ed ogni 9 dai 18 ai 36 mesi di età. L'idea è quella di scorporare la prima fascia in due, mantenendo un rapporto 1/6 per bimbi dai 3 mesi ad un anno aumentando fino a 1/8 per i bambini fino ai 18 mesi, ma caricando le educatrici della fascia da 24 a 36 mesi, che dovrebbero gestire fino a 10 bambini contemporaneamente.
«Io alle coincidenze non credo - ha dichiarato Giampaolo Mastrogiuseppe della Fp Cgil - C'è una petizione popolare che riguarda proprio la questione dei parametri educatrice/bambino e che sarà oggetto di audizione tra qualche girono nella Quinta commissione permanente della Provincia. Il giochino è chiaro: la politica mette le mani avanti per preparare la sua mossa. Ma una cosa è sicura: lo scorso anno erano 200 le educatrici che invasero il palazzo della Provincia per protestare contro la revisione dei parametri; quest'anno potrebbero essere molte di più».