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Cronaca Oltrefersina / Via Antonio Gramsci

Droga in una casa Itea: possibile revoca per l'intestatario che ospitava gli spacciatori

Arrestati tre straneri irregolari ed un italiano, intestatario di un appartamento pubblico dove è stato trovato mezzo chilo di droga

Cocaina ed eroina destinate al "mercato" di piazza Dante e della Portèla, ma la "base logistica" dello  smercio era in una casa Itea. E' questa la sconcertante realtà ricostruita dalla Guardia di Finanza di Trento che nei giorni scorsi è entrata in un appartamento delle case popolari di via Gramsci, a Trento, con due cani antidroga trovando mezzo chilo di polvere bianca e diverse dosi di eroina.

L'operazione è iniziata con il fermo di un sospettato, cittadino libico 29enne, privo di documenti per permanere regolarmente in Italia. Era stato visto  aggirarsi con fare sospetto nel triangolo di vie tra il parco e Santa Maria Maggiore. I cani gli hanno trovato addosso alcune dosi di eroina, i finanzieri hanno subito sequestrato il cellulare in modo da impedire che potesse avvertire eventuali complici.

In questo modo si sono fatti accompagnare alla "base": un appartamento Itea intestato ad un trentenne italiano, dove è stata ritrovata la droga, che avrebbe fruttato su mercato fino a 35.000 euro. Al momento  della perquisizione domiciliare nell'appartamento erano presenti anche due tunisini, di 28 e 34 anni, anche loro privi di documenti. Tutti e quattro sono stati arrestati e portati nel carcere di Spini.

"E' di una settimana fa la stipula di un importante protocollo d’intesa tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento e ITEA spa proprio per sviluppare forme di collaborazione nel controllo delle posizioni reddituali e patrimoniali dei soggetti beneficiari - si legge nella nota di presentazione delle operazioni - sarà cura di ITEA iniziare le procedure per verificare i presupposti di legge e contrattuali per emettere i provvedimenti di esonero a carico del cittadino italiano che ospitava altri spacciatori nell’appartamento ITEA, affidandolo quindi a famiglie più bisognose già in graduatoria ma escluse dall’assegnazione".

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