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Cronaca

Formazione professionale, i precari al Consiglio: "Noi snobbati per l'ennesima volta"

"La proposta non prevede la 'stabilizzazione' dei precari storici, coloro che nei due istituti lavorano da anni e rappresentano circa il 50% del corpo docente, ma assunzioni aperte a tutti: insegnanti delle scuole statali e degli enti privati"

"Ci sentiamo snobbati per l'ennesima volta. Stabilizzare non significa assumere persone che non hanno mai svolto servizio negli istituti provinciali e che - colmo dei colmi - sono già di ruolo nelle paritarie. Questo però sembra essere il rischio a fronte della posizione della maggioranza e, stranamente, anche di parte dell’opposizione. Ci dicano dunque questi consiglieri perché la lotta per i nostri diritti debba sembrare sospetta o ingiustificata". Il Comitato degli insegnanti precari della Formazione professionale trentina commenta con queste parole la discussione in aula del Consiglio provinciale sulla stabilizzazione dei docenti. "Come insegnanti precari (con anche 8 anni di servizio presso i due istituti provinciali, dove il 50% del personale docente non è stabile) stiamo aspettando che Rossi e la sua giunta mantengano le promesse fatte nel 2015 e 2016 in cambio della firma di un contratto peggiorativo", ricordano i precari in una nota.

Dopo anni e anni di precariato, gli insegnanti della Formazione Professionale provinciale stavano aspettando l’indizione di un concorso che avrebbe dato loro la possibilità di uscire dal limbo dei contratti a tempo determinato. Stabilizzazioni promesse dal Consiglio provinciale che nell’aprile 2015 aveva approvato una mozione con cui si impegnava a renderle effettive di lì a poco. Stabilizzazioni dovute perché usate come merce di scambio da politica e sindacati, nel 2016, per far accettare agli insegnanti della Formazione professionale pubblica le recenti modifiche peggiorative del contratto, con tanto di firma di Rossi in calce al documento che sanciva lo scambio. Queste le parole del Presidente ed Assessore all’Istruzione sulla stampa di quei giorni: "Io sono pronto a stabilizzare 30 o 35 cattedre della Formazione professionale anche domani se i sindacati firmano il contratto e accettano di lavorare un po' di più a luglio".

"Oggi - prosegue la nota del Comitato - apprendiamo quella che sarebbe la proposta di modifica della Legge Salvaterra sulla scuola per introdurre queste tanto sbandierate stabilizzazioni. Peccato che tale proposta non preveda la 'stabilizzazione' dei precari storici, coloro che nei due istituti lavorano da anni e rappresentano circa il 50% del corpo docente, ma assunzioni aperte a tutti: insegnanti delle scuole statali e degli enti privati". Quindi un messaggio alla consigliera provinciale Lucia Maestri: "Da ultimo vorremmo rivolgerci alla consigliera Maestri, che ci aveva ricevuti ascoltando le nostre ragioni con apparente apertura e comprensione, mentre ora sembra sostenere le scuole private. Ci domandiamo davvero quanti santi abbiano in paradiso (e in Consiglio provinciale) queste scuole paritarie". 

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