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Cronaca Centro storico / Piazza del Duomo

Conte in diretta: ecco le prime regole della "fase 2"

Discorso del presidente del Consiglio dei Ministri in diretta

"Ci avviamo ad allentare il lockdown per il 4 maggio, ma la situazione andrà costantemente monitorata. Non dobbiamo nasconderci che potrà esserci un nuovo aumento dei contagi". Così Giuseppe Conte si è rivolto agli italiani, spiegando in diretta tv come l'esecutivo intende conciliare la graduale ripartenza delle attività economiche con il contenimento dell'epidemia di coronavirus.

L'intervento di Conte in diretta

La firma del nuovo Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che conterrà le misure che daranno l'avvio alla ripartenza, pur nel segno della cautela, è attesa in serata. Le misure sono state anticipate dal premier nel lungo discorso tenuto in diretta, sia tlevisiva che social. 

"Avete manifestato tutti, da nord a su, forza, coraggio, senso di comunità. Inizia per tutti la fase di convivenza con il virus, la curva del contagio potrà risalire, dobbiamo dircelo chiaramente. Nella fase 2 sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno di noi: se vuoi bene all'Italia devi evitare che il contagio si diffonda".

Fase 2: ecco le nuove norme

Principio fondamentale sarà la distanza tra persone, fissata ad un metro. Una "misura di sicurezza" da tenere presente anche nell'ambito familiare, oltre che nelle pubbliche strade e piazze. "Dovremo essere pronti per intervenire in modo rapido laddove la curva dovesse aumentare. Nei prossimi mesi ci aspetta una sfida molto complessa, mi rendo conto che molti di voi vorrebbero un allentamento delle varie restrizioni". Ecco, in sintesi, le novità del Dpcm del 26 aprile:

  • Fino al 18 maggio confermate le misure di distanziamento, per questo saranno mantenute le "comprovate ragioni di spostamento" per muoversi all'interno della regione in cui ci si trova. Rispetto alle limitazioni cui siamo ormai abituati sono consentite le visite ai familiari. Resta il divieto di spostamento tra Regioni, tali spostamenti saranno garantiti solo per "motivi di salute, lavoro e urgenze";
  • obbligatorio l'isolamento domiciliare per chi manifesta febbre (37,5 gradi) e sintomi respiratori;
  • confermato il divieto di assembramento in luoghi pubblici e privati: non saranno consentiti party pubblici o privati;
  • riaperte ville e giardini pubblici, ma dovranno essere mantenute le distanze di sicurezza (i singoli comuni potranno evenutalmente chiudere le zone in cui non sarà possibile mantenere la vigilanza per il mantenimento del distanziamento sociale);
  • le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse ove non sia possibile consentirne l'accesso contingentato;
  • attività sportive e motorie consentite a livello individuale anche lontano dalla propria abitazione, ma con l'obbligo di mantenere la distanza di due metri. Per gli allenamenti collettivi si dovrà attendere il 18 maggio (qui tutti i chiarimenti);
  • consentiti gli allenamenti di atleti professionisti e dilettanti, ma a porte chiuse;
  • consentite le cerimonie funebri, ma alla funzione sarà consentita la presenza al massimo di 15 congiunti;
  • consentite l'attività di ristorazione con asporto, e non solo di consegna come finora. Tuttavia dovranno essere rispettate le distanze: pertanto sarà consentito l'accesso di una sola persona per volta all'interno del locale: occorrerà mettersi in fila, entrare uno alla volta e il cibo si potrà consumare solo a casa;
  • riapre il settore della manifattura e dell'edilizia, così come tutto il commercio all'ingrosso funzionale ai due settori;
  • potranno riaprire solo le aziende che rispetteranno il protocollo di sicurezza che prescrive l'obbligo di mascherine e distanziamento sociale.

Maggiori concessioni arriveranno nelle settimane a seguire se non si avranno nuove esplosioni di contagio in Italia. Per il 18 maggio è in programma la riapertura del commercio al dettaglio e, pre, di musei, mostre e biblioteche. Il 1 giugno è la data in cui il governo pensa di poter dare il via libera per la riapertura di bar, ristoranti, ma anche di barbieri, parrucchieri, centri estetici e servizi di cura della persona. 

Una dichiarazione d'intenti che va oltre l'emergenza, secondo quanto ha detto Conte, e che chiama ogni italiano a fare la propria parte: "Possiamo prendercela con i familiari, con i politici, con l'Europa, con le regioni, con il Governo. Oppure possiamo fare un'altra scelta: scacciare rabbia e risentimento e pensare cosa ciascuno di noi può fare per la ripartenza del Paese. Vi assicuro che il Governo farà la sua parte: è l'occasione per cambiare radicalmente tutte quelle cose che nel nostro Paese non vanno".

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