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Cronaca

Diario di una trappola: il cortometraggio contro il gioco d'azzardo

L'attore e autore trentino Lucio Gardin del video-denuncia sulla ludopatia chiude lanciando un quesito che fa riflettere: "E se giocare non fosse più un divertimento?"

Lotta contro il gioco d'azzardo: in Trentino ora c'è un cortometraggio che spiega, personificando una slot machine, come il gioco d'azzardo all'eccesso possa rovinare. Si chiama “Diario di una trappola”, con protagonista l'attore e regista Lucio Gardin che parla del gravissimo problema sociale che attanaglia molti italiani.

Il corto si basa su una storia vera, anzi, su un milione di storie vere. Gioca sul tema della seduzione per parlare del meccanismo che può portare alla spirale della ludopatia. L'idea narrativa parte dal presupposto che una slot machine abbia vita propria. Cosa pensa di tutti quelli che diventano schiavi della sua compagnia? La conclusione è che il non riconoscere il problema e il mentire, a se stesso e alla propria famiglia, porta il giocatore a rovinarsi la vita. Il giocatore patologico è quindi una persona che ha bisogno di aiuto.

L'autore tratta però il tema spinoso con leggerezza ed ironia. "Ho realizzato questo cortometraggio - ha detto Lucio Gardin - perché credo che viviamo in un periodo in cui ognuno deve contribuire a fare qualcosa di utile. Ho voluto parlare di questo argomento nel modo più leggero possibile, senza fare paternali ma utilizzando la forza dell'esempio. Credo ci sia bisogno di affrontare le cose con un sorriso, recuperando anche un po' di felicità."

In chiusura, il cortometraggio consegna allo spettatore un interrogativo che fa riflettere: e se giocare non fosse più un divertimento? Il filmato si rivolge alle associazioni che si occupano di ludopatia e sarà diffuso anche in internet. Parteciperà inoltre ai festival dedicati ai cortometraggi e farà da spunto ad un concorso creativo rivolto ai giovani. Il video è stato realizzato con il patrocinio della Fondazione e della Provincia autonoma di Trento.

GUARDA IL TRAILER DI "DIARIO DI UNA TRAPPOLA"

Alcuni dati sul fenomeno nella Regione del Trentino Alto Adige: le giocate da gennaio ad ottobre 2011 sono state pari a 1.077 milioni di euro (la spesa pubblica per finanziare il sistema sanitario trentino e di poco più di 1 miliardo di euro). Dai dati IPSAD del 2010 emerge che circa il 42% della popolazione residente in Trentino-Alto Adige tra 15 e 64 anni abbia giocato puntando soldi. Il gioco è più diffuso tra gli uomini (52%) rispetto alle donne (33%), inoltre l’11% degli uomini e il 6% delle donne riferisce di avere l’impulso a giocare somme di denaro sempre più consistenti, mentre l’11% degli uomini e il 4% delle donne cerca di tenere nascosta l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco.

La Provincia autonoma di Trento ha realizzato nel 2012 una campagna informativa finalizzata a contrastare il gioco d’azzardo, e nel 2013 si è provveduto ad informare i cittadini sulle strutture e servizi disponibili per ottenere supporto anche nei casi di dipendenza.

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