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Cronaca Centro storico / Via Torre Vanga

Degrado in centro: nasce comitato per la rinascita di Torre Vanga

Il Comitato nasce "senza bandiera", indipendente da ogni connotazione politica: lo hanno precisato gli ispiratori dell'iniziativa Nicola Guanti e l'avvocato Gennaro Romano, che ha assicurato sostegno giuridico

Si chiama "Comitato per la rinascita di Torre Vanga" ed è un organismo spontaneo di volontariato che ha già raccolto l'adesione di almeno una cinquantina di persone, quelle presenti al bar Osteria Trentina nel cuore del centro storico di Trento, per discutere del problema del degrado che da troppo tempo sta cambiando il volto del quadrilatero compreso tra via Prepositura, piazza Leonardo da Vinci, piazza Dante e santa Maria Maggiore. Una zona, che sopratutto negli ultimi anni, ha conosciuto un aumento esponenziale degli episodi di criminalità legati allo spaccio ed alla prostituzione.

Il Comitato nasce assolutamente "senza bandiera", ovvero indipendente da ogni connotazione politica: lo hanno precisato gli ispiratori dell'iniziativa Nicola Guanti e l'avvocato Gennaro Romano, che ha assicurato sostegno giuridico all'organismo. Essere autorevoli nei confronti delle istituzioni, essere uniti e forti nel confronto con chi dovrebbe indicare la strada per riportare alla normalità la vita del quartiere: questo l'obiettivo principale del gruppo, così come si legge chiaramente dalla premessa  dell'atto costitutivo.

Nel corso dell'incontro sono emersi numerosi spunti da parte dei presenti, esercenti, residenti o proprietari di immobili, stanchi di assistere al degrado della propria zona ed alla svalutazione delle proprie attività. Alcune proposte saranno valutate, come quella di chiudere le serrande dei negozi per alcune ore concordate ponendo l'insegna: "chiuso per problemi di sicurezza", oppure la sensibilizzazione delle forze dell'ordine per il posizionamneto di pattuglie permanenti o il potenziamento delle telecamere.

Verso la chiusura dell'incontro ha fatto capolino anche il consigliere comunale Vanni Scalfi che ha ammesso come sul problema si registri solo da poco una consapevolezza trasversale da parte delle istituzioni. Scalfi ha raccomandato al Comitato di mantenersi indipendente e autonomo: da questo dipenderà anche il grado di autorevolezza che saprà rappresentare. A suo avviso, infatti, la strumentalizzazione dell'argomento è in parte colpevole della scarsa attenzione fino ad oggi riservatagli. Prossimi passaggi: assemblea del Comitato con indicazione dei referenti con il compito di rappresentare il problema e confrontarsi con l'amministrazione e con i soggetti responsabili.

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