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Cronaca Centro storico / Piazza Leonardo Da Vinci

Degrado e microcriminalità in centro: l'appartamento perde valore

Un residente ha commissionato una stima ad un'agenzia: "Il fattore maggiormente penalizzante è la localizzazione dell'edificio in una zona dove ultimamente si sono verificati alcuni episodi di microcriminalità

Possibile che i prezzi degli immobili di piazza Leonardo Da Vinci e Santa Maria Maggiore risentano del degrado (guarda le foto), dello spaccio a tutte le ore e dei bivacchi di gruppi di persone con bottiglie e cibo nelle aiuole spartitraffico? La risposta è sì, ed è fornita - nero su bianco - dal confronto tra due stime che un residente in piazza Da Vinci, in centro storico, ha commissionato lo scorso ottobre ad altrettanti istituti di credito di Trento, a due settimane di distanza l'una dall'altra.

L'agenzia specializzata che ha effettuato la seconda perizia, lo ha scritto chiaro: "La valutazione tiene in considerazione le ottime condizioni dell'appartamento, il buono stato generale dell'impiantistica e delle finiture interne del condominio e la necessità di qualche manutenzione all'esterno. L'appartamento è al primo piano (comunque con una buona luminosità) e la zona giorno è direttamente sopra al portico del piano terra. Il fattore maggiormente penalizzante è la localizzazione dell'edificio in una zona dove ultimamente si sono verificati alcuni episodi di microcriminalità, anche se rimane commercialmente interessante per la sua vicinanza al centro, alla stazione dei treni e degli autobus e alle sedi universitarie". Tanti, come si legge, i punti forti della zona, penalizzata però - e se n'è accorta un'agenzia milanese - da "alcuni episodi di microcriminalità". 

La differenza, tra le due stime, è di oltre 77 mila euro e - da quanto si desume dai numeri a nostra disposizione - il motivo principale è proprio la microcriminalità, che nella prima perizia non è stata considerata. Il proprietario è in possesso di un appartamento da 120 metri quadrati e si è recato in banca per avere un mutuo, di qui la necessità di fare una stima del bene su cui garantire il mutuo stesso, l'abitazione. La prima stima fornita al proprietario, preparata da un libero professionista trentino, era di 411 mila euro, con un prezzo al metro quadro di 3 mila e 425 euro. Ma, visto che le condizioni e gli interessi proposti per sottoscrivere il mutuo non avevano soddisfatto il cliente, quest'ultimo si è rivolto ad un altra banca. Anche in questo caso è stata fatta valutare l'abitazione, questa volta da un'agenzia specializzata di Milano, perché ogni banca ha i suoi periti. Il risultato di questa seconda stima è stato un calo del prezzo di mercato di 77 mila euro (la valutazione è 334 mila euro), con un prezzo al metro quadro di quasi 2 mila e 800 euro.

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