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Cronaca

Defibrillatori semiautomatici in 12 rifugi di alta montagna del Trentino

Il progetto è promosso dal Tavolo trentino della montagna, coordinato da tsm-Accademia della Montagna per dotare i rifugi trentini, in particolare quelli più isolati o difficili da raggiungere, di un defibrillatore semiautomatico

Sabato 28 aprile la consegna dei defibrillatori a 12 rifugi trentini grazie alla campagna 'Rifugio cardioprotetto' il progetto promosso dal Tavolo trentino della montagna, coordinato da tsm-Accademia della Montagna per dotare i rifugi trentini, in particolare quelli più isolati o difficili da raggiungere, di un defibrillatore semiautomatico, strumento che può salvare la vita di tante persone. L'iniziativa è stata resa possibile dalla disponibilità di Massimo Dorigoni e dalle vendite del suo libro 'Montagne senza vetta. Il coraggio di sentirsi liberi', con i racconti di alcuni tra i più forti alpinisti trentini.

Attraverso la campagna nel corso del 2017 sono stati raccolti oltre 10.000 euro che hanno consentito l’acquisto di 10 defibrillatori per altrettanti rifugi, mentre altri 2 defibrillatori sono stati offerti dal Rotary Club di Trento. Questi i rifugi che riceveranno il defibrillatore: Tuckett e Pedrotti per il Brenta, il Mandrone per l’Adamello, l’Altissimo per il Baldo, il Setteselle per il Lagorai, il Rosetta per S.Martino di Castrozza, il Maddalene per la Val di Non, il Vaiolet e il Roda de Vael per la Val di Fassa, il Vallaccia Sasso delle 11 Marmolada Monzoni, il Sandro Pertini Sassolungo e Malga Kraun Monte di Mezzocorona; ogni rifugio cardioprotetto sarà riconoscibile da una targa caratterizzata dalle 'Formichine', disegnata da Fabio Vettori. I rifugi sono stati scelti dal Tavolo trentino della montagna applicando i criteri di maggior frequentazione, distanza da un luogo di soccorso, distanza tra rifugi e copertura territoriale.

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