rotate-mobile
Cronaca Oltrefersina / Viale Verona

Orsa Daniza: dietrofront della Procura, il caso va in archivio

Il Procuratore Amato non ha accolto la richiesta del Gip, formulata appena una settimana fa, di continuare l'inchiesta, decretando così l'archiviazione del caso e del memorandum consegnato dalla Lav a fine aprile. L'unico a pagare sarà il veterinario: 2000 euro

Nessuna nuova indagine, né sull’idoneità dell’attrezzatura portata dalla squadra di cattura (es. antidoto, ossigeno), sui farmaci usati e sui mezzi impiegati, come pure ritenuto necessario dagli stessi consulenti della Procura per capire l’esatta dinamica della morte. Questa la denuncia della LAV che aveva inizialmente esultato per la decisione del Gip di riaprire l'inchiesta sulla morte dell'orsa Daniza.

Oggi, ad una settimana dalla richiesta, il procuratore di Trento Giuseppe Amato ha dichiarato l'archiviazione del caso, insieme all'approfondito memorandum depositato dall'associazione animalista lo scorso 28 aprile. A pagare per la morte dell'orsa è stato solamente il veterinario incaricato di preparare la dose di anestetico, ha pagato in senso stretto visto che con l'oblazione di 2000 euro ha  estinto il reato.

Responsabilità più alte non ce ne sono quindi, una vicenda che per la LAV resta ancora misteriosa: "Per il Procuratore Amato non c'è bisogno di capire se il cercatore di funghi oggetto della presunta aggressione da parte dell’orsa ha effettivamente detto la verità o meno, se le sue ferite di cui non è mai stato acquisito nessun referto sono compatibili con l’aggressione di un orso, non si deve indagare su chi ha alimentato nei mesi scorsi il fuoco della paura degli orsi, e non c'è bisogno di approfondire le motivazioni che hanno portato la Giunta provinciale a emanare l'irresponsabile Ordinanza di cattura dell'animale" - afferma la LAV - "per questo chiediamo al Ministro della Giustizia Orlando di aprire un'inchiesta sull'operato del Procuratore Capo".  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Orsa Daniza: dietrofront della Procura, il caso va in archivio

TrentoToday è in caricamento