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Cronaca

Latrine a cielo aperto a cima Castellazzo: No al Cristo pensante

Spostare il monumento al Cristo Pensante e la croce dalla cima Castellazzo: ci passano troppi turisti e il degrado aumenta a vista d'occhio. Lo chiede in una nota l'associazione pescatori del Primiero

Spostare il monumento al Cristo pensante e la croce dalla cima Castellazzo: ci passano troppi turisti e il degrado aumenta a vista d'occhio. Lo chiede in una nota l'associazione pescatori del Primiero. Il presidente Mario Scalet manifesta infatti "la più viva preoccupazione per il degrado ambientale in atto ed, in forte espansione, nella riserva integrale del Castellazzo, nel Parco Naturale di Paneveggio Pale di S.Martino". Il motivo? "Ciò è dovuto all’eccessivo afflusso di visitatori al monumento del Cristo Pensante, posto sulla cima del Castellazzo - sostiene Scalet -. Dalla sua installazione, avvenuta il 26 giugno 2009, assieme alla croce in cortèn, ha richiamato diverse decine di migliaia di persone (per quest’anno si ipotizza di superare i 40.000 passaggi)".

Cosa possano fare tanti piedi che camminano in una riserva naturale è immaginabile: "Anche irreversibili sono i danni dovuti al calpestio, alle necessità fisiologiche dei visitatori, all’abbandono di immondizie di vario tipo, al sentieramento diffuso e al disturbo della fauna. Le fortificazioni ed i resti della prima guerra mondiale, fra i meglio conservati della zona, sono utilizzati come gabinetti. La situazione attuale è palesemente in contrasto sia con gli obiettivi sia con la normativa del Parco".
 
Di fronte a questa situazione - definita "illeggitima" - e considerando che l’afflusso di visitatori, sicuramente aumenterà nei prossimi anni, "si sollecita la delocalizzazione del monumento e della croce ed il ripristino ambientale dell’area". L'associazione pescatori propone anche un paio di alternative: "Sicuramente l’area del Passo Rolle, già dotata di servizi, risulta più idonea. In alternativa si propone l’area della Madonna dei Piai nel Comune di Mezzano".
 
"Per un anno, in attesa delle varie nuove autorizzazioni, a livello sperimentale, si dovrebbe regolamentare l’accesso con limitazioni temporali e numeriche. Naturalmente la visita dovrà essere consentita solo a visitatori muniti di un permesso a pagamento e, nel caso di gruppi, solo se accompagnati da una guida. Auspichiamo che gli Enti competenti si attivino immediatamente per sanare la situazione illegittima e di degrado ambientale in atto, in quanto errare human est, perseverare autem diabolicum", conclude la nota vergata da Scalet.
 
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