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Cronaca Rovereto / località Marco

Salta la fermata dei richiedenti asilo: nessun licenziamento, forse altri casi

L'autista si difende dall'accusa di razzismo. Gli episodi contestati sono solo due, ma il fatto sarebbe avvenuto altre volte in precedenza

Non si arriverà al licenziamento, paventato in un comunicato stampa della Provincia all'indomani dello scandalo, per l'autista che per due giorni consecutivi ha saltato la fermata utilizzata dai profughi di Marco. La conerma arriva dalla presidente di Trentino Trasporti Monica Baggia, intervistata oggi sia da L'Adige ceh dal Trentino, conferma però il provvedimento disciplinare e la segnalazione del fatto in Procura, per interruzione di pubblico servizio.

Nei giorni scorsi la presidente dell'azienda di trasporto pubblico ha rivolto scuse istituzionali agli accolti del campo della protezione Civile, cercando di ridimensionare un caso ripreso anche dai media nazionali. Intervistato dal quotidiano l'Adige l'autista rigetta qualsiasi accusa di razzismo e dichiara, inoltre, di non essere mai stato contattato dall'azienda, nè per la possibilità del licenziamento, nè per eventuali chiarimenti.

La versione dei fatti dal punto di vista dell'autista è contenuta nella ricostruzione diffusa dalla Uil, organizzazione di cui è delegato sindacale. In tale ricostruzione si fa riferimento a due episodi contestati, avvenuti in due giorni successivi, a dicembre. Stando ad altre segnalazioni, però, ci sarebbero stati altri episodi analoghi. resta da capire quindi se saltare quella fermata sia una prassi per gli autisti del servizio extraurbano, e quanto c'entri il colore dellapelle dei passeggeri con questa, presunta, "cattiva abitudine".

Insomma, il tema è delicato e facilmente strumentalizzabile, come ha detto la presidente Baggia. Anche perchè l'autista in questione, oltre che sindacalista, è consigliere comunale della Lega Nord ad Avio. Com'è noto si è difeso dicendo he i passeggeri non avrebbero segnalato con la mano la volontà di salire, un accorgimento che, a quanto pare, è obbligatorio. Pensando che volessero salire sull'autobus urbano che seguiva la corriera, l'autista ha tirato dritto. L'ombra della discriminazione ha poi fatto esplodere il caso. Secondo quanto dichiarato dall'autista vi sarebbero stati però anche altri episodi.

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