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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Il Consiglio provinciale ha approvato il ddl 314 sui servizi pubblici

Alle ore 00.55 il Consiglio provinciale ha approvato con 22 voti favorevoli, 2 astensioni e 6 contrari, la legge 314 in materia di servizi pubblici con gli emendamenti sulla spending review

Alle ore 00.55 il Consiglio provinciale ha approvato con 22 voti favorevoli, 2 astensioni e 6 contrari, la legge 314 in materia di servizi pubblici. I lavori del Consiglio provinciale, ripresi alle 20.30 dopo un’ora di pausa, hanno visto i cinque esponenti della Lega Nord Trentino presenti in aula – Savoi, Penasa, Filippin, Civettini e Paternoster – proseguire anche sull’articolo 2 e i relativi emendamenti, con la staffetta di interventi consecutivi avviata ieri, per ripetere e sviluppare le ragioni del loro “no” al disegno di legge 314 firmato dal presidente Dellai e dall’assessore Gilmozzi. Scollata la posizione del PDL, laddove si sono registrate le difformi espressioni di voto di Leonardi (contrario), Delladio (astenuto) e Borga e Morandini (favorevoli). Astenuto Sembenotti della Civica per Divina (Eccher non era in aula al momento del voto), favorevole Giovanazzi di Amministrare il Trentino.

La Lega contesta la scelta della Giunta di affidare alla Provincia la gestione di un bene pubblico di primaria importanza e non di interesse economico come l’acqua, espropriando in tal modo di questa competenza i Comuni. Le norme prefigurano quindi un sistema centralistico che scippa le amministrazioni comunali ed è per questo destinata ad accrescere i problemi e a determinare un aumento delle tariffe a carico dei cittadini. Secondo gli esponenti del Carroccio la definizione delle tariffe riguardanti i servizi idrici dovrebbe spettare, invece, alle amministrazioni comunali. Secondo la Lega con questa legge l’esecutivo evoca strumentalmente la necessità di difendere l’autonomia dall’invadenza dello Stato (intervenuto in materia di servizi pubblici con il decreto 138 del 2011 a seguito del referendum dell’anno scorso), per affermare impropriamente una potestà non sua ma dei comuni.

Tutti approvati gli emendamenti modificativi e aggiuntivi all’articolo 2 proposti da Dellai. Da segnalare che contro gli emendamenti e l’articolo hanno votato insieme ai cinque consiglieri della Lega anche Giorgio Leonardi del Pdl e Marco Sembenotti della Civica. Gli altri consiglieri del Pdl (Delladio, Morandini e Borga) si sono invece astenuti, come pure Claudio Eccher della Civica. Favorevole il voto di Giovanazzi di Amministrare il Trentino.

Sull’articolo 3 Franca Penasa ha chiesto perché non dovrebbe essere approvato un emendamento proposto dal proprio gruppo, nel quale si stabilisce che “il servizio di acquedotto è un servizio pubblico locale di interesse generale privo di rilevanza economica”. E si aggiunge che sono invece “assunti e mantenuti in regime di esclusiva” gli altri servizi pubblici di rilevanza economica: depurazione delle acque di rifiuto provenienti da insediamenti civili e produttivi gestito dalla Provincia, il ciclo dei rifiuti, il trasporto pubblico locale e altri istituiti in base alla legislazione provinciale. Penasa ha poi contestato gli emendamenti presentati dalla Giunta e che non tutelano i diritti dei comuni nella gestione dei servizi. In ogni caso, ha concluso, “la difficoltà di comprensione di queste norme è davvero molto grande”.

Giuseppe Filippin ha contestato il fatto che i numerosi emendamenti presentati in aula dalla Giunta ai tre articoli della legge e da cui le norme vengono sensibilmente modificate e complicate: “questo – ha lamentato – non è corretto e non è moralmente accettabile perché impedisce ai consiglieri una comprensione adeguata del provvedimento. Un esempio di questa mancanza di chiarezza si trova, secondo Filippin, all’articolo 3 quando attribuisce il regime di esclusiva sui servizi pubblici a rete agli enti locali. Non essendo infatti specificato che questi enti locali sono i Comuni, l’esclusiva viene allora assegnata alla Provincia.

La discussione dell’articolo 3 è stata l’occasione per il consigliere Savoi di ribadire la propria posizione con riferimento alla “scellerata norma della porta girevole, 5 milioni di euro spesi per mantenere assessori consiglieri, caso unico in tutta Italia”.  Savoi ha dichiarato di conoscere molto bene i comuni trentini, ai quali sono state sottratte competenze per attribuirle all’ente intermedio delle comunità di valle, in una provincia “che si permette di fare il bello e il cattivo tempo” come nel caso di queste norme. Savoi ha respinto le accuse e i costanti richiami del Presidente al tema, quando è la Giunta provinciale, a suo avviso che non perde occasione per riempire i disegni di legge con provvedimenti che non hanno nulla a che fare con l’oggetto: “è la Giunta che va sempre fuori tema”

Claudio Civettini ha ricordato come a fronte di una disposizione provinciale che dispone in maniera difforme dalla legge statale, la Corte ha riconosciuto gli ambiti della Provincia e le competenze riservatele dallo Statuto: per questo la competenza legislativa in ordine al servizio idrico non è sostituibile dalla competenza esclusiva in materia di tutela della concorrenza e dell’ambiente: questo emerge dall’approfondimento del documento oggi alla nostra attenzione. “Confronto non significa ostruzionismo”, ha detto Civettini rivolto agli “amici silenti del PD che probabilmente non hanno nemmeno letto i contenuti di questa proposta”.

L’articolo 3 è il più importante e il più a rischio impugnativa, a detta di Borga, impugnativa davanti alla quale eventualmente, il gruppo del PDL affiancherà la Provincia. Si tratta di una norma importante che chiarisce la gestione pubblica in regime di esclusiva dei servizi pubblici come acqua, rifiuti, trasporti pubblici ecc. Un suo emendamento al comma 3 di questo articolo, accolto, prevede il coinvolgimento del Consiglio delle autonomie locali previa “intesa” e non semplice “parere”.  Positivo il parere sull’articolo e assenso su questa norma, “una norma preventiva e di tutela a fronte di nuove norme statali che ci penalizzano”.

Morandini (PdL) ha espresso un convinto sì all’articolo e ha condiviso l’emendamento Dellai sulla spending review  “sia nel metodo che nel contenuto”: “si tratta di una norma-ombrello che prima si approva meglio è quantomeno come tentativo di salvaguardia della nostra autonomia”. Bene seguire questa strada dunque e semmai sarà lo stato ad impugnare, secondo il principio che siamo noi a decidere e secondo lo spirito di un’autonomia dinamica e decisoria. Hanno ribadito piena contrarietà ai contenuti ed al metodo adottato dalla Giunta provinciale, in sede di dichiarazione di voto, i consiglieri Savoi, Penasa, Civettini.







 

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