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Cronaca Oltrefersina / Via di San Vincenzo

Ex Base di Mattarello, il comitato: "Ora non vogliamo speculazioni"

Dopo il dietrofront sul progetto della cittadella militare il Comitato spontaneo chiede che sul terreno non venga costruito alcun edificio: "Torni all'agricoltura o al verde pubblico". Ma il materiale di scavo delle gallerie di Moena potrebbe aver già compromesso parte dell'area

Uno striscione appeso al cancello del cantiere, mai aperto, di quella che sarebbe dovuta diventare una base militare per migliaia di soldati recita: "La lotta paga". Sembra che gli attivisti a vario titolo contrari alla cittadella dell'esercito a Mattarello abbiano vinto la loro battaglia. Ma si affrettano a precisare: "ora non vogliamo speculazioni su questo terreno, deve tornare alle campagne o comunque ad un ambiente il più naturale possibile". Ieri si sono trovati presso il piccolo ingresso all'area, enorme, circa 28 ettari, per manifestare la soddisfazione per l'accantonamento del progetto ma anche la preoccupazione per un terreno sul quale potrebbe essere costruito di tutto. Una delle ipotesi, riportate dalla stampa locale, era quella di spostare lì lo stadio di Trento, he si è venuto a trovare in posizione "scomoda", vicino al nuovo quartiere delle Albere.

Qualcuno tra gli attivisti del Centro Sociale Bruno, che partecipa al Comitato spontaneo dei cittadini di Mattarello, è entrato attraverso la recinzione per piantare piccoli alberi di noce, chiaro segno di un auspicato ritorno alla natura dell'area che si presenta oggi in parte spianata, con colline artificiali di qualche metro create dallo scarico di materiale proveniente dallo scavo della galleria di Moena. Proprio questo materiale potrebbe in realtà aver già compromesso il ritorno ad uso agricolo di parte del terreno, cambiando la composizione chimica del suolo. Un uso edificabile su un terreno del genere, assicurano quelli del Comitato, è però impensabile: "l'area è alluvionale, cento ani fa ci fu un'esondazione dell'Adige e spesso le campagne erano piene d'acqua, il nome del resto la dice lunga: Palù".

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