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Cronaca San Giuseppe / Via dei Muredei

Femminicidio: la Cgil chiede più risorse per le case di accoglienza ed educazione nelle scuole

"Le poche case rifugio in Trentino hanno bisogno di maggiori risorse così come l'educazione alla non violenza ed al rispetto delle differenze di genere nelle scuole, fin dalla prima infanzia". E' quanto dichiara una nota del sindacato che oggi dedicherà un approfondimento sul caso. La vittima, Carmela Morlino, era una delegata sindacale

Le strutture per le donne vittime di violenze in Trentino sono poche ed hanno bisogno di maggiori risorse, inoltre l'educazione alla non-violenza ed al rispetto delle differenze di genere andrebbe insegnata a scuola, fin dalla prima infanzia. A dirlo è il direttivo della Cgil trentina che oggi dedicherà una riunione al caso di femminicidio avvenuto a Zivignago due settimane fa, che ha scosso l'opinione pubblica trentina e nazionale.

La legge, varata dal governo Letta, che ha inasprito le pene per i reati di maltrattamento, stalking e violenza di genere in cui la vittima è una donna non è sufficiente: "Secondo il Ministero degli Interni dopo un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge 119/2013 sul femminicidio, che ha inasprito le misure contro la violenza di genere e lo stalking, i reati di maltrattamenti in famiglia o verso minori sono passati da 11.991 a 12.125, e in otto casi su dieci la vittima è di sesso femminile - si legge in una nota del sindacato.

"Il Comitato direttivo della CGIL del Trentino, nell’esprimere la propria solidarietà e vicinanza ai familiari di Carmela Morlino, riafferma la centralità dell’educazione alla non violenza e al rispetto delle differenze, in primo luogo quelle di genere, fin dalla prima infanzia e ribadisce la necessità di ampliare gli strumenti di supporto e aiuto alle donne vittime di minacce e violenze anche in Italia e in Trentino. Vanno quindi rafforzate le misure di prevenzione, mentre sono da ampliare le risorse per le attività dei centri antiviolenza e delle poche case rifugio".

Carmela Morlino, 36 anni originaria di San Giovanni Rotondo, accoltellata dall'ex marito sulla porta di casa, era una delegata della Cgil presso l'azienda ItalScania di Trento: Nonostante le ripetute denunce della donna e le misure restrittive comminate all’ex marito per episodi di violenza domestica, ancora una volta una donna è rimasta vittima della cieca violenza di un uomo" conclude il comunicato. 

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