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Alto Adige

Cameriere “furbetto” fa sparire 90mila euro in cinque anni

Un complicato sistema di ordinazioni col palmare e sconti fittizi è stato scoperto dalla Guardia di finanza

Alterava i dati del palmare utilizzato per la gestione delle comande dei clienti con il solo scopo di intascare una parte degli incassi giornalieri. Peccato che la pratica sia durata ben cinque anni facendogli guadagnare oltre 90mila euro.

È l’accusa mossa nei confronti di una cameriere di un hotel ristorante della Val Gardena della Guardia di finanza di Bolzano, partita dalla denuncia di un ristoratore, insospettito da un costante calo degli incassi, nonostante i coperti sempre costantemente pieni.

Oltre 36mila documenti commerciali relativi agli ordinativi gestiti dal cameriere sono stati passati al setaccio dai finanziari, che sono riusciti così a ricostruire tutte le comande raccolte nel corso di questi cinque anni.

E nel corso dell’indagine è emerso anche il modus operandi: una volta servita la clientela ed incassato il dovuto, con tanto di scontrino, il cameriere non chiudeva l’ordine, ma lo indirizzava su un altro tavolo, vuoto in quel momento. Da qui un complicato e ingegnoso meccanismo di applicazione di sconti, in modo che il gestionale non totalizzasse il conto nella sua totalità, ovvero il corrispettivo incassato, bensì quello scontato.

A fine turno il cameriere consegnava al titolare la somma incassata in base al riepilogo del gestionale dopo l’alterazione effettuata. La differenza, ovviamente, veniva messa in tasca dal cameriere per il quale ora si configura l’ipotesi di truffa aggravata ai danni del ristoratore. 

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