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Cronaca San Giuseppe / Via dei Ventuno

Riforma della Cultura, il Buonconsiglio non ci sta e rivendica un quinto polo

La direttrice Dalprà rifiuta l'ipotesi di condividere uno dei quattro poli della riforma Mellarini con la Fondazione Museo Storico: "Per San Michele è stato creato il Polo Etnografico, per noi niente?

Consultazioni roventi in Quinta Commissione per la riforma della Cultura proposta dall'assessore Mellarini che ha come pilastro la suddivisione di tutti i musei provinciali in quattro poli: scienza contemporaneità, arte ed etnografia. La direttrice del Castello del Buonconsiglio Laura Dalprà ha fortemente criticato questa scelta, rifiutando una collocazione nello stesso polo insieme alla Fondazione Museo Storico del Trentino e rivendicando un polo autonomo che potrebbe chiamarsi "Arte medievale e moderna dei castelli" oppure un polo più vasto dedicato alla "Civiltà trentina".

La distinzione non è puramente teorica, visto che i vari poli dovranno spartirsi le risorse destinate alla cultura. Del resto il Castello del Buonconsiglio non è solamente un museo storico, ma nel corso degli anni ha ospitato mostre dedicate all'arte, all'artigianato ed all'archeologia, trentina e non: basti pensare alla  preziosa collezione di manufatti egizi custodita nell'esposizione permanente. "Spiace notare che il museo del Buonconsiglio sia dimenticato dalla nuova legge - ha osservato Dalprà - Questo è un autogol della cultura trentina, come mai per il Mart si è pensato al polo della contemporaneità e per il Buonconsiglio non si è immaginato un polo di pari importanza?".

Per il Museo di San Michele fu creato, con apposito emendamento all'inizio della formulazione del disegno di legge, l'apposito polo etnografico. Scelta che ha riscosso, chiaramente, l'approvazione da parte  del direttore del Museo degli Usi e Costumi Giovanni Kezich. In alternativa, questa la proposta di Dalprà, si potrebbe creare un polo  della "Civiltà trentina" nel quale riiunire Buonconsiglio, Museo Diocesano (che è però gestito dalla Curia) e castelli provinciali (Thun, Besenello, Stenico, già in rete con lo sttesso Buonconsiglio).

Perplessità sulla suddivisione schematica, a scapito dell'interdisciplinarietà, sono state avanzate anche dal presidente del Muse Marco Andreatta e dal direttore Michele Lanzinger che ha ricordato come, al di là dei vari settori, vi siano temi trasversali come l'accessibilità, la creatività, il rapporto con il tessuto economico, sociale, e turistico. 

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