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Cronaca

Borrelli: "Qui si è agito al meglio. Il paesaggio appare fortemente compromesso"

Dopo un un volo di un’ora sulle vallate del Trentino devastate dal maltempo, Angelo Borrelli, capo della Protezione civile italiana, è arrivato a Trento per toccare con mano l’entità dei danni

"La Protezione civile del Trentino ha operato al meglio di fronte all’emergenza maltempo. Il paesaggio appare fortemente compromesso in vaste aree e ci vorranno anni per misurarci con i rischi geologici e valanghivi, dovuti all’assenza delle piante. Ma credo che il Trentino saprà misurarsi con la nuova realtà e trovare le contromisure adeguate". Dopo un un volo di un’ora sulle vallate del Trentino devastate dal maltempo, l’incontro a Dimaro con i soccorritori e la riunione con i vertiti della Provincia autonoma di Trento e i responsabili della complessa macchina dei soccorsi, Angelo Borrelli, capo della Protezione civile italiana, è arrivato a Trento per toccare con mano l’entità dei danni. Ad accompagnarlo, durante la perlustrazione aerea, c’erano il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, quello uscente Ugo Rossi, l’assessore provinciale Tiziano Mellarini, e i capo della Protezione civile del Trentino, Stefano De Vigili. "Il Trentino ha agito con tempestività e competenza nel momento dell’emergenza, offrendo ai cittadini la risposta adeguata ai bisogni. A voi va il ringraziamento personale e dell’intera nazione per quanto avete fatto e per l’impegno che metterete nell’opera ricostruzione", ha sottolineato Borrelli, nel corso della riunione con la Protezione civile del Trentino, presso il nucleo elicotteri di Mattarello, durante il quale ha annunciato l’ipotesi di chiedere il contributo dell’Unione europea al finanziamento della ricostruzione anche nella nostra provincia. Nel frattempo è stata riaperta la statale 50 del passo Rolle è stata riaperta tra San Martino di Castrozza e Paneveggio, così come la Provinciale 81 del passo Valles è transitabile  tra Paneveggio e il passo che segna il confine provinciale verso Belluno. Da oggi è aperta anche la strada provinciale di Pampeago, nel tratto tra Tesero e Stava, interessato da smottamenti e schianti.  

Durante la riunione con l’unità di crisi della Protezione civile trentina, Borrelli ha preso atto del lavoro già svolto in pochi giorni: la maggior parte della rete stradale riaperta, ripristinati luce e gas, monitoraggio continuo del territorio per gli interventi di consolidamento e la conta dei danni. "Siamo onorati - ha esordito il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti - di avere l’attenzione della Protezione civile nazionale. Il Trentino ha saputo reggere l’urto di un evento naturale che non ha riscontri negli ultimi 50 anni e che avrebbe potuto avere effetti devastanti se in passato non fosse stata portata avanti un’importante opera di cura e prevenzione sul territorio". Secondo Fugatti è ancora prematura una stima dei danni che dovrà essere fatta nel più breve tempo possibile così da consentire alla nuova giunta provinciale di decidere le misure da attuare, dopo la dichiarazione dello stato di calamità pubblica del precedente esecutivo. Il presidente Fugatti ha voluto ringraziare l’impegno della Protezione civile: "In questi giorni migliaia di persone - tra questi vigili del fuoco, volontari, tecnici e professionisti - hanno lavorato in maniera incessante per garantire la gestione il superamento della fase emergenziale. A loro va tutto il nostro ringraziamento e la presenza di Borrelli oggi è la conferma dell’attenzione per un modello trentino che è riferimento in Italia".

Accanto a lui c’era il presidente uscente Ugo Rossi che ha garantito, con il collega di giunta Tiziano Mellarini, il passaggio di consegne alla nuova maggioranza. "Le istituzioni vengono prima di ogni cosa", ha detto Rossi che, rivolto a Fugatti, ha aggiunto: "Il presidente potrà contare su persone di straordinaria professionalità ed impegno. Da cittadino mi sento tranquillo nell’affidare a questa Protezione Civile il futuro e la ricostruzione delle aree flagellate dal maltempo". "Il Trentino è un modello di cura e prevenzione del territorio, così come di organizzazione e gestione della Protezione civile”, ha riconosciuto Angelo Borrelli. “Pur nell’emergenza ho visto due presidenti, Rossi e Fugatti, lavorare di comune accordo con grande senso di responsabilità e questo è indice del livello di responsabilità delle istituzioni trentine" .Borrelli è tornato sulla visita ai luoghi del disastro: "La vista dei boschi del Trentino, soprattutto quelli orientali, è impressionante, così come la zona di Dimaro testimonia la forza del fenomeno. Voglio ringraziare tutti i responsabili della Protezione civile e le squadre impegnate sul territorio per quello che hanno fatto fino ad oggi e per come hanno gestito la bufera, certo annunciata annunciata ma che si è poi rivelata la più importante degli ultimi 50 anni, maggiore dell’inondazione del 1966. Se non ci fosse stato il vento, i danni sarebbero stati certo importanti ma più limitati".

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