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Il caso

Il bagnino con i tatuaggi nazisti cacciato dalla piscina

Non una di meno Trento ha pubblicato sui social la testimonianza di una ex collega dell'uomo

È stato allontanato da un centro acquatico a Bressanone per i suoi tatuaggi di ispirazione nazista, anche se lui, bagnino di 64 anni, in una intervista, ha detto che andarsene è stata una sua scelta personale. Di certo a metterlo a centro dei riflettori sono stati i suoi tatuaggi. Così, qualche settimana fa, ha perso il lavoro. Secondo la struttura dove lavorava non aveva mai dato problemi con atteggiamenti ma lavora con il pubblico, potrebbe anche essere considerato un “modello” e tanto basta per metterlo fuori dalla piscina, frequentata anche dai bambini.

Sempre in una intervista il bagnino aveva dichiarato di non guardare il colore della pelle, altrimenti non avrebbe salvato dall’annegamento anche persone straniere, come gli era capitato. Secondo lui quei tatuaggi rappresentavano qualcosa per lui ed erano affari suoi.

Nel frattempo, però, Non una di meno Trento ha pubblicato sui social la testimonianza di una ex collega dell'uomo. "Riporto la mia esperienza per far sapere cosa ho dovuto subire da parte di questo bagnino 'con i tatuaggi nazisti'. Perché oltre ad avere quelli, non rispettava me come donna ma soprattutto come persona", scrive la donna, che aggiunge: "Ho lavorato con lui per un lungo periodo. Mi sono, infatti, spesso interfacciata con situazioni disagianti, discriminanti e scomode che mi hanno poi portata a ritirarmi completamente. Mi riferisco in particolare al numero esagerato di commenti di natura razzista, misogina, omofoba e sessista".

Non una di meno sul bagnino con i tatuaggi nazisti

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