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Cronaca

Avvocato segnalato per "violazioni dei diritti dei bambini"

"L'avvocato avrebbe utilizzato una strategia malevola volta a togliere i bambini alle mamme facendole dichiarare “pazze” dai consulenti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Riceviamio e pubblichiamo

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ha presentato oggi un esposto all'ordine nei confronti di un avvocato di Trento, presidente di una nota associazione trentina di tutela dei minori, per alcune violazioni del codice deontologico che avrebbero contribuito alla violazione dei diritti umani di quattro minori trentini.

"Il nostro comitato contesta in particolare le violazioni dell'articolo 6 "Doveri di lealtà e correttezza" e dell'articolo 7 "Dovere di fedeltà", più specificamente in merito ai doveri che la sua funzione gli impone verso la collettività per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. Infatti nell'esposto si asserisce il forte sospetto che l'avvocato utilizzi una "strategia malevola" volta alla costruzione artificiale o esposizione esasperata di "fatti" utilizzati poi strumentalmente al fine di favorire il tentativo di: "togliere i bambini alla mamma facendola dichiarare pazza da un consulente". Questa strategia avrebbe già contribuito alla violazione dei diritti umani di due minori e potrebbe contribuire alla violazione dei diritti umani nei confronti di altri due. Siamo dell'opinione altresì che l'avvocato continui tuttora ad utilizzare questa "strategia strumentale e scorretta": in un caso recente sarebbero stati riportati degli episodi volti a sostenere la tesi dello squilibrio mentale, mentre in un secondo caso, se da un lato l'avvocato dichiarava ai Servizi sociali di voler parlare con il padre al fine di convincerlo a tenere un atteggiamento più conciliante per raggiungere una soluzione amichevole del conflitto, dall'altro presentava una richiesta al Tribunale dei minorenni in cui chiedeva persino la collocazione di una minore in una struttura residenziale, affermando senza alcun reale fondamento che la "mamma alla sera e alla notte sarebbe potuta diventare pericolosa". E non è tutto, in merito a questo secondo caso, dopo che il tribunale si è dichiarato incompetente, in data recentissima, ha presentato una richiesta di togliere la patria potestà alla madre. Vorremmo sapere se questo fa parte dell'atteggiamento conciliante suggerito al padre.

In passato ci eravamo già interessati all'avvocato in questione, in particolar modo quando una madre, difesa dall'avvocato Francesco Miraglia del foro di Modena, l'aveva denunciato per un palese conflitto d'interesse con la consulente tecnica d'ufficio. Il caso era salito all'onore delle cronache ed è stato oggetto di alcune interrogazioni politiche, in particolare da parte del consigliere comunale Gabriella Maffioletti. In tale occasione non abbiamo potuto fare a meno di notare i comportamenti e le azioni dell'avvocato che apparivano scorretti e sleali. Ma è stato solo quando un'altra mamma si è rivolta a noi per paura di perdere i figli in seguito a una perizia, che i nostri sospetti si sono rafforzati. Dallo studio dei documenti, infatti, sono emerse molte analogie nel comportamento dei due padri in questione che sembrava guidato da una mano esperta e "malevola". A nostro avviso quindi, tale "strategia malevola" era concepita dall'avvocato e non dai padri e non abbiamo potuto esimerci dal presentare l'esposto.

Dopo aver appreso la notizia, il consigliere Gabriella Maffioletti presenterà un'altra interrogazione sull'avvocato. Ci auguriamo che finalmente venga fatta chiarezza.

Silvio De Fanti
Vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
www.ccdu.org

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