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Cronaca

Assunzioni e nuove strutture: all'Università 55,5 milioni in 5 anni

Risorse che saranno utilizzate per il 70% (circa 35 milioni di euro) per il reclutamento di personale, in tutto una quarantina di persone, 4 o 5 per ciascun Dipartimento tra ricercatori e docenti, anche di ruolo con contratti a tempo indeterminato

L'Università di Trento ha ottenuto un finanziamento di 55,5 milioni di euro in cinque anni per 8 dei suoi 10 Dipartimenti, dopo che il Ministero dell’istruzione, università e ricerca ha pubblicato l'esito del processo di valutazione dei 180 dipartimenti di eccellenza a livello nazionale per il periodo 2018-22 da parte dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Risorse che saranno utilizzate per il 70% (circa 35 milioni di euro) per il reclutamento di personale, in tutto una quarantina di persone, 4 o 5 per ciascun Dipartimento tra ricercatori e docenti, anche di ruolo con contratti a tempo indeterminato. Il resto dei fondi ministeriali serviranno per attrezzature e infrastrutture. L'ateneo trentino è riuscito ad ottenere oltre il 4% dei fondi statali complessivi, che ammontano ad 1 miliardo di euro. Si tratta di una percentuale di oltre quattro volte il 'peso', pari all'1%, dell'Università di Trento nel sistema accademico nazionale.

Un risultato confermato anche dal rettore, Paolo Collini: "Considerate le nostre dimensioni, a quanto ci risulta, siamo l’Università con la più alta percentuale di dipartimenti di eccellenza riconosciuti dal finanziamento. Siamo soddisfatti anche di averci viste accordate la quasi totalità delle risorse richieste (99,8%). È un risultato che va ben oltre le nostre aspettative". Le risorse concesse sono pari a 7,4 milioni in cinque anni per Giurisprudenza; 8,6 milioni per Ingegneria civile, ambientale e meccanica; 6,6 per Ingegneria industriale e 6,6 per Ingegneria e scienza dell'informazione; 7,4 per Lettere e filosofia; 6,6 per Matematica; 6 per Psicologia e scienze cognitive; 6 per Sociologia e ricerca sociale.

"Sicuramente c'è un valore simbolico di questo risultato, che viene da lontano, dalla qualità delle persone di questo ateneo che hanno grande capacità di produrre una ricerca molto ben apprezzata e valutata", aggiunge Collini. "Ma è anche il risultato di una capacità progettuale, di immaginare uno sviluppo, che è stata premiata in larga misura. È il segno di un ateneo che non solo viene da lontano con la qualità di ciò che fa ma anche capace di costruire un futuro molto ambizioso per cui ora abbiamo anche risorse importanti da investire".

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