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Cronaca Riva del Garda

Si presentava come amico e si faceva consegnare il denaro. Truffe per 36.000 euro, arrestato trentacinquenne trentino

Era riuscito persino a farsi prestare un abito "buono" per un falso funerale, oltre ad ingenti somme di denaro con la promessa di restituirle. Per lui è scattata l'ordinanza di custodia cautelare, i Carabinieri indagano su eventuali altre truffe da parte di Jurgen Raffaelli

Chiedeva soldi in prestito con la promessa di restituirne di più, usando scuse e vantando crediti che in realtà non esistevano. Una capacità di persuasione che sembra davvero fuori dal comune quella di Jurgen Raffaelli (nella foto a piè di pagina), trentacinquenne trentino, arrestato ieri dai Carabinieri di Riva del Garda, al termine di una lunga operazione, con l'accusa di truffa aggravata e circonvenzione di incapace. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal GIP Forlenza su richiesta della Pm Liverani.

L'ultimo episodio di truffa da parte del pluripregiudicato ha come vittima una donna di circa 15 anni più vecchia: si erano conosciuti al reparto psichiatrico di Arco, dove si trovavano entrambi. Facendo leva sui sentimenti della donna raccontandole di aver perso un congiunto e di dover pagare il funerale, Raffaelli l'avrebbe addirittura più volte accompagnata fino al bancomat facendosi dare, in più riprese, circa seimila euro in contanti oltre a farsi prestare un vestito elegante del marito di lei con la scusa di indossarlo al falso funerale.

I suoi metodi di raggiro non sono nuovi alle forze dell'ordine: già denunciato a piede libero tra il luglio 2012 ed il febbraio 2013 il truffatore aveva avuto da un giovane folgaretano circa trentamila euro tra contanti, ori di famiglia e ricariche sulla carta di credito prepagata. Credendo alle promesse di restituzione la vittima si sarebbe addirittura recata alla Cassa Rurale pretendendo di incassare un assegno da cinquantamila euro, ovviamente scoperto. La famiglia, accortasi degli ammanchi nei conti correnti, aveva poi convinto il figlio a sporgere denuncia e ad interrompere i rapporti con Jurgen, nonostante le intimidazioni di quest'ultimo.

Nello stesso periodo l'ingegnoso manipolatore era riuscito a fingersi amico dei figli di un pensionato di Arco e, vantando crediti inesistenti arrivando a dire di aver eseguito anni addietro dei lavori, aveva preteso di farsi dare ventimila euro. Somme importanti che fanno capire a che punto arrivasse la capacità di raggiro del soggetto. Insospettito, il direttore della Cassa Rurale di Arco aveva in quell'occasione chiamato i figli del pensionato ed i Carabinieri evitando così che si compisse l'ennesima truffa.

L'aggravante al reato contestato a Raffaelli, oltre a quello di corconvenzione di persona incapace, consiste proprio nel fatto di aver approfittato di circostanze che impedivano alle vittime di attuare un qualche tipo di difesa dalla sua capacità di convincimento. Il Nucleo Operativo Radio Mobile di Riva del Garda sta ora verificando quali altri "colpi" potrebbe aver messo a segno il truffatore.

Jurgen Raffaelli

 

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