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Cronaca

Coltivazione casalinga di marijuana: in manette padre e figlio

Il babbo la faceva crescere amorevolmente nell'orto a Tassullo (in valle di Non), mentre il figlio si dilettava a coltivare le piante nel suo appartemento di Trento, dove sono stati trovati 180 grammi di hashish

Padre e figlio sono stati arrestati dai carabinieri per coltivazione di marijuana e possesso di stupefacenti ai fini di spaccio. Il babbo la faceva crescere amorevolmente nell'orto a Tassullo (in valle di Non), mentre il figlio  teneva del "fumo" (180 grammi), nel suo appartamento di Trento.  Si è conclusa così l'operazione che gli inquirenti avevano avviato  la scorsa primavera e che portò all'arresto di 10 persone, 19 denunce e 5 chili di hashish sequestrato che era destinato alla zona dell’Alto Garda.

I carabinieri sono arrivati al padre e figlio con il pollice verde quasi per caso: dopo aver denunciato tre persone ed arrestato un 50enne roveretano, spacciatore ed acquirente del clan rivano di cui sopra, si sono recati in Val di Non per effettuare una perquisizione nell’abitazione di un cliente di quest'ultimo. Successivamente, hanno fatto tappa a casa del padre, un artigiano che peraltro era già stato arrestato un anno e mezzo fa con l’accusa di spaccio, anche nei confronti dei tre figli, uno dei quali all’epoca minorenne.
 
Il papà è stato trovato in possesso di 14 piante di marijuana (e qualche grammo messo a seccare) e pezzi di hashish. Solo che il babbo ha scaricato sul figlio, che vive a Trebnto, dicendo che era stato quest'utlimo a dargli "l'erba". Così i carabinieri sono andati anche nell’abitazione del figlio, dove sono stati trovati 180 grammi di hashish. Quindi sono scattate le manette.
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