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La tragedia

La valanga si è portata via per sempre Arianna Sittoni

È la giovane 30enne la vittima della tragedia di martedì 24 gennaio. Salvo, invece, Guido Trevisan

Doveva essere una normale escursione, quella di due amanti della montagna in un normalissimo martedì di gennaio. Purtroppo, si è rivelata una tragedia. Lo è stata per Arianna Sittoni, 30enne di Pergine Valsugana, che da quella escursione, quella fatta nel pomeriggio di martedì 24 gennaio, non tornerà più, travolta e uccisa da una valanga in val Orsera, laterale della Val Campelle, sul gruppo del Lagorai, a 2100 metri non lontano dal rifugio Caldenave. Sui social è un tripudio di messaggi di cordoglio di amici e conoscenti, che affidano a post e a ricordi commossi l’ultimo saluto a “Sit”.

Ma tragedia è stata anche per Guido Trevisan, il 46enne gestore del rifugio Caldenave e residente a Pergine Valsugana, anch’esso travolto dalla valanga che ha tolto la vita ad Arianna, sopravvissuto e le cui condizioni sono costantemente monitorate.

L’esatta dinamica di quanto accaduto la racconta il Soccorso alpino, impegnato nella difficile operazione svoltasi tra il pomeriggio e la notte di martedì 24 gennaio. Il mancato rientro dei due ha fatto partire la chiamata al Nue (Numero unico emergenze) 112 alle 16.15. Da Mattarello è decollato l’elicottero del Soccorso alpino, con l’intervento degli operatori della stazione Bassa Valsugana.

Individuato il luogo della valanga, con le tracce degli escursionisti, il tecnico di elisoccorso, l'unità cinofila del Soccorso alpino e gli operatori sono stati verricellati sul posto, dando il via alle ricerche fino a che non è stato trovato Trevisan, salvatosi grazie a una bolla d’aria che si era scavato nella neve e che gli ha consentito di respirare. L’uomo è stato trovato cosciente, con una ferita alla gamba. Poco dopo è stata trovata anche Arianna Sittoni, ma per lei non c’era più nulla da fare.

Il peggioramento del meteo, con le nevicate sopraggiunte e la scarsa visibilità, ha impedito all'elicottero di volare in quota per trasferire altri soccorritori; nel frattempo, sul luogo del disastro, gli operatori hanno scavato una truna per proteggersi dal maltempo. Intanto, una squadra con i soccorritori delle stazioni della Bassa Valsugana, Levico, Tesino e Pergine sono partiti per raggiungere il luogo dell'incidente via terra, anche con il supporto dei vigili del fuoco, utilizzando pure un quad e motoslitte e poi con gli sci, impiegando oltre due ore. Una volta sul posto, Trevisan è stato imbarellato e trasportato a valle dai soccorritori fino al rifugio Carlettini, per essere affidato all’ambulanza, intorno alle 22.30, venendo quindi trasferito in ospedale.

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