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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

Usava il patrimonio di un'anziana malata per pagarsi Netflix e le cene fuori

L'amministratore è stato condannato dal Tribunale di Trento

Nel 2016 era stato nominato amministratore di una 70enne trentina che si trovava in Rsa. Peccato che, con i soldi della sua assistita, si pagasse il cambio gomme, il barbiere, gli abbonamenti alla pay tv, le cene ai ristoranti e molto altro. Per questo un 50enne, anch’esso residente in Trentino, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione per peculato.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’uomo avrebbe utilizzato i soldi dell’assegno di invalidità dell’anziana per finanziare i suoi piaceri sia in Trentino che fuori dalla regione, con una cifra sottratta che si aggirerebbe intorno ai 20mila euro.

Al contrario, nel ruolo che gli era stato assegnato, avrebbe dovuto utilizzare i soldi della donna, affetta da gravi patologie e da disabilità ed impossibilitata ad uscire dalla Rsa, per spese utili alla stessa. Non solo; l’amministratore è stato anche accusato di non aver depositato i rendiconti annuali sulla gestione del patrimonio della donna.

I primi sospetti sulla gestione del patrimonio da parte dell’amministratore sono venuti ai familiari della donna e al personale della struttura in cui è ospitata, che ha informato il giudice tutelare della situazione. Morale: nomina revocata ed affidata ad un nuovo legale che, assieme alla guardia di finanza, ha fatto tutti i controlli del caso, fino ad arrivare a portare a processo il 50enne, condannato nei giorni scorsi dal tribunale collegiale di Trento. L’uomo, inoltre, è stato interdetto in maniera perpetua dai pubblici uffici.

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