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Cronaca

Legambiente: Trento unica zona con il Lazio a non avere un Piano rimozione amianto

Resta invece indefinita la situazione di Abruzzo, Calabria e Molise,  che non hanno risposto a Legambiente, che ha pubblicato il dossier 'Liberi dell'amianto? I ritardi dei Piani regionali, delle bonifiche e delle alternative alle discariche'

Il Piano regionale per la rimozione dell'amianto previsto dalla legge 257/92, nel 2018, deve essere ancora approvato in due zone d'Italia, la Regione Lazio e la Provincia Autonoma di Trento. Resta invece indefinita la situazione di Abruzzo, Calabria e Molise,  che non hanno risposto a Legambiente, che ha pubblicato il dossier 'Liberi dell'amianto? I ritardi dei Piani regionali, delle bonifiche e delle alternative alle discariche', presentato in vista della giornata mondiale delle vittime dell'amianto, che si celebrerà il 28 aprile. Le attività di censimento sono state completate da 6 Regioni su 15 (Campania, Emilia Romagna, Marche - solo per edifici pubblici e imprese -, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento e Valle d'Aosta), mentre 9 Regioni su 15 hanno dichiarato che è ancora in corso la procedura di censimento. Le procedure di bonifica e rimozione dall'amianto in Italia - denuncia Legambiente - sono ancora in forte ritardo: sono 6.869 gli edifici pubblici e privati bonificati ad oggi, su un totale di 370.000. Sul territorio nazionale sono 370.000 le strutture dove è presente amianto, censite al 2018 dalle Regioni, per un totale di quasi 58 milioni di metri quadrati di coperture. 

Di queste 370.000 strutture, 20.296 sono siti industriali, 50.744 sono edifici pubblici, 214.469 sono edifici privati, 65.593 le coperture in cemento amianto e 18.945 altra tipologia di siti. Non sono sufficienti - continua Legambiente - gli impianti di smaltimento presenti e previsti sul territorio. Le regioni dotate di almeno un impianto specifico per l'amianto sono solo 8, per un totale di 18 impianti: in Sardegna e Piemonte ce ne sono 4, 3 in Lombardia e 2 in Basilicata ed Emilia Romagna. Uno solo l'impianto esistente in Friuli Venezia Giulia, Puglia e nella Provincia Autonoma di Bolzano. Ad oggi gli impianti sono quasi pieni. Stando agli ultimi dati dell'Inail, in Italia sono 21.463 i casi di mesotelioma maligno tra il 1993 e il 2012, e oltre 6.000 morti all'anno. I territori più colpiti sono Lombardia (4.215 casi rilevati), Piemonte (3.560), Liguria (2.314), Emilia Romagna (2.016), Veneto (1.743), Toscana (1.311), Sicilia (1.141), Campania (1.139) e Friuli Venezia Giulia (1.006). 

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