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Schuster sulla Biblioteca di Piano: "Trasparenza per evitare speculazioni"

Una scelta poco oculata, oltre che una condotta poco trasparente da parte degli attori della "partita" sulla Biblioteca universitaria alle Albere. E' il commento di Alexander Schuster all'annuncio del cambio di progetto e di collocazione della nuova struttura da 30 milioni

Quella della Biblioteca Universitaria sarebbe "una partita su cui c'è stata dal principio poca trasparenza e nessun coinvolgimento, come se la scelta fosse stata presa dall'alto e pianificata da mesi, come peraltro lasciano intendere le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente di Patrimonio del Trentino spa Claudio Bortolotti e dallo stesso Ugo Rossi, che hanno parlato di ipotesi contemplata già mesi fa. Nessuno ne era al corrente. Un'opacità che dà credito a certe voci che stanno correndo in questi giorni, facenti leva sul fatto che l'attuale rettrice dell'Università di Trento, Daria De Pretis, ha avuto in passato legami stretti con l’Isa, la società finanziaria riconducibile alla Curia trentina, che sull'area ex Michelin ha evidenti interessi economici". E' la denuncia del portavoce di riformisti per l'Autonomia Alexander Schuster riguardo all'annuncio da parte di Provincia, Comune e Università di voler accantonare il progetto della Biblioteca di Mario Botta su piazzale Sanseverino a favore di un nuovo progetto di Renzo Piano che vede la struttura sorgere in un'area adiacente alle Albere.

"Voglio ricordare che Daria De Pretis, come candidata rettrice, ha esplicitamente detto che non seguirà la prassi dei suoi predecessori di far benedire dal vescovo i nuovi edifici della ricerca trentina. Un impegno piccolo, ma molto simbolico" afferma Schuster in un comunicato stampa "Chi poi la conosce, sa che ha a cuore sia la buona amministrazione, sia la difesa dell’autonomia dell’Ateneo. Ma proprio per queste ragioni e per dissipare nel cittadino ogni dubbio che si usi la biblioteca per un'ennesima speculazione edilizia a vantaggio dei soliti noti, occorrono trasparenza e criteri oggettivi di scelta, per andare al di là di ogni possibile sospetto".


Le critiche dell'avvocato riguardano però anche la scelta generale di un investimento importante a favore di un'opera edilizia, na scelta che a suo avviso non incontra le esigenze reali del mondo universitario: "Perché non domandiamo a un ricercatore cosa sceglierebbe fra una biblioteca sontuosa fuori e una biblioteca ricca dentro? Trenta milioni di euro, destinati ad aumentare di qualche punto percentuale per i costi d'opera, che possono essere spesi meglio, per tutelare le fasce più deboli, anche del mondo universitario, e che verranno invece destinati all'ennesima operazione immobiliare".

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