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Cronaca Oltrefersina / Via Apollonio Annibale

L'HIV in Trentino fa ancora paura, ma forse non abastanza

Il presidente della Lila trentina Michele Poli: "Nelle scuole non ci lasciano portare i preservativi, altrimenti i genitori si arrabbiano, i medici di famiglia non sono informati e negli ospedali non c'è traccia di opuscoli e poster". I dati parlano di 30 infezioni all'anno, curate nel 91% dei casi

La disinformazione sull'HIV esiste ancora, e riguarda sia i comuni cittadini che gli addetti ai lavori, personale medico ma anche scolastico: "continuiamo a trovare operatori che non hanno informazioni adeguate, negli ultimi 15 anni c'è più disinformaizone di prima" spiega Michele Poli, presidente della Lila trentina. Eppure i casi, anche in Trentino, ci sono: una media di 30 all'anno, 26 nel 2014, 24 l'anno precedente e 45 nel 2012.

Fare opera di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, non sembra essere facile: "quando andiamo nelle scuole i dirigenti mi chiedono di non portare i preservativi in classe perchè i genitori si lamentano- prosegue Poli - anche i medici di famiglia non sono abbastanza informati, per esempio sulla possibilità di effettuare il test gratuito ed anonimo, negli ospedali non si vede quasi mai materiale informativo e, a fronte dell'aumento dei casi dal 2000 ad oggi, l'organico del reparto malattie infettive è rimasto numericamente uguale". 


Se negli anni '90 la percezione del rischio era ben presente oggi si può parlare di una sottovalutazione, specialmente tenendo conto che l'età del primo rapporto sessuale si è invece abbassata notevolmente. Dall'inizio dell'epidemia nel 1981 ad oggi i casi in Trentino sono stati 1.651. Attualmente presso il reparto malattie infettive del S. Chiara sono in cura 475 pazienti di cui 315 maschi e 160 femmine. Secondo i dati diffusi oggi dalla Lila il 37% dei casi in Trentino riguarda rapporti eterosessuali non protetti, il 35% scambi di siringhe usate, il 25% dei casi rapporti omosessuali non protetti. Una percentuale più rassicurante è quella dei casi in cui le terapie sono riuscite a curare le persone affette da Aids: il 91%, ovvero 435 persone. 

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