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Violenza / Spini di Gardolo

Agente preso a morsi in carcere: "È l’inferno di Dante"

Gravissima aggressione dietro le sbarre a Spini di Gardolo. Il poliziotto è stato subito portato al Santa Chiara e gli sono stati dati dieci giorni di prognosi. Rabbia da parte dei sindacati

Una nuova aggressione ai danni della polizia penitenziaria nel carcere di Spini di Gardolo, a Trento. A denunciarla è Massimiliano Rosa, segretario provinciale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) con riferimento ai fatti avvenuti nel mattino di sabato 2 marzo: “Verso le ore 8:30, un detenuto italiano noto per le sue problematiche psichiatriche ha aggredito un agente colpendolo al volto e mordendo lo stesso al capo. Il poliziotto è stato subito accompagnato al Santa Chiara e gli sono stati dati dieci giorni di prognosi”.

Di sdegno per quanto avvenuto nel carcere nostrano parla Donato Capece, il segretario generale del Sappe: “Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. Torniamo a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria”.

Capece aggiunge poi che il Sappe da tempo: “denuncia la situazione insostenibile delle carceri del Triveneto ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri agenti continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa amministrazione penitenziaria”.

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