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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Minori in affidamento, il presidente dei Tribunale: "Meglio un'altra famiglia che una comunità"

Meglio una famiglia, meglio ancora se parenti, che una struttura del terzo settore: a dirlo è il presidente del Tribunale dei Minori Paolo Sceusa

Per i minori in affidamento meglio un'altra famiglia che una comunità del privato sociale: a dirlo è il presidente del Tribunale dei Minori di Trento Paolo Sceeusa, presente oggi in quarta commissione alle audizioni relative al Ddl dei consiglieri Fugatti, Degasperi e Civettini su una riforma del sistema di affido extrafamiliare. Le ragioni sono sia psicologiche, riguardo al  minore, sia economiche, per  l'ente pubblico. La sostenibilità economica del collocamento in comunità riguarda anche il pagamento delle rette poste a carico degli adulti tenuti al mantenimento del minore, ma ancor più del problema economico è soprattutto per il minore separato dalla propria famiglia che sarebbe ideale il collocamento in un'altra famiglia, a causa della turnazione cui è soggetto il personale delle comunità, che espone il minore ad una carenza di quei riferimenti che sono la caratteristica propria della famiglia; questa la tesi di Sceusa.

“Il minore infatti ha un diritto primario alla continuità affettiva. Ecco perché – ha sottolineato Sceusa – bisognerebbe rimettersi sulla strada di una maggiore implementazione di questi nuclei familiari disponibili all'accoglienza. Nuclei – ecco la difficoltà – non semplici da individuare e che vanno necessariamente informati e formati anche dal punto di vista delle responsabilità educative nei confronti del minore, e che vanno anche sostenuti economicamente dall'ente pubblico". La Quarta Commissione tornerà a riunirsi il 16 giugno per altre audizioni e acquisire dall'assessore Zeni il parere della Giunta provinciale. Il presidente della commissione Detomas ha auspicato la ricerca di una accordo con Zeni per il recepimento delle norme nella legge 13 del 2007 sul welfare.

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