Trento piange Adriano Goio: il sindaco-architetto degli anni '80
In molti lo ricordano come l'autore della riqualificazione del centro storico come lo conosciamo oggi. Il cordoglio del sindaco Andreatta: "Guardava avanti, con competenza e passione"
"Il suo dinamismo e la capacità di visione hanno lasciato il segno ed avviato un percorso per tutti i suoi successori" così il sindaco di Trento Alessandro Andreatta ricorda Adriano Goio, primo cittadino dal 1983 al 1990, protagonista del recupero del centro storico, della riqualificazione della parte più antica della città, dalle "androne" a via Suffragio, a partire da metà anni '80. Non un sindaco qualunque, ma un amministratore che è rimasto nella memoria dei trentini: Goio, laureatosi in architettura a Venezia, fu prima assessore ai lavori pubblici, poi, sostenuto sia dai socialisti che dai democristiani, fu eletto sindaco per due mandati. In seguito fu segretario dell'Autorità di Bacino dell'Adige fino al 2004 e presidente del Corecom.
"Esprimeva fascino ed autorevolezza perchè era appassionato, competente, operativo e battagliero - continua Andreatta - quando ero un consigliere alle prime armi ero suo vicino di banco nell'aula di palazzo Thun, in quel periodo Goio mi ha fatto crescere politicamente nella conoscenza della città, dei suoi problemi e delle possibili soluzioni". Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti che lo ricorda come una "voce fuori dal coro, figlio di una autentica cultura del cattolicesimo popolare moderno, la sua perdita rappresenta un impoverimento del dibattito, soprattutto riguardo ai temi dell'urbanistica e del governo del territorio". Il presidente della Provincia Ugo Rossi in una nota parla di "una fase storica irripetibile della città, alla quale l'architetto Goio ha dato, prima come assessore ai lavori pubblici e poi come sindaco, un fondamentale contributo. Per molti cittadini del capoluogo il suo nome è semplicemente sinonimo di sindaco".
