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La violenza

Accoltellata nella rissa a 14 anni: "Bande di ragazzi fuori controllo"

La riflessione del primo cittadino di Roè Volciano

Non smette di preoccupare la sanguinosa lite tra due ragazzine, avvenuta nel pomeriggio di ieri (giovedì' 21 marzo) alla fermata del bus di Roè Volciano, sul Lago di Garda, subito dopo l'uscita da scuola. 

Una giovane di 15 anni ha accoltellato una sua quasi coetanea, di un anno più giovane, entrambe di origini straniere, per motivi ancora al vaglio delle forze dell'ordine (forse un 'moroso' conteso): diversi i fendenti che hanno colpito la giovanissima al braccio, al fianco e a una gamba. Sanguinante, è stata trasferita in ospedale in codice rosso, ma fortunatamente non è in pericolo di vita e non ha riportato ferite gravi. La ragazza che ha estratto la lama, un coltello a scatto, è già stata raggiunta dai carabinieri di Salò e per lei sarebbe già stata formulata l'accusa di lesioni aggravate.

L'indignazione corre veloce sui social, quasi quanto i video che riprendono il duello a suon di pugni, schiaffi, spintoni e coltellate: rimbalza ormai da ore sulle chat di Whatsapp.I filmati girati dai ragazzi che hanno assistito al pestaggio e che quasi nulla hanno fatto per riportare la calma (anzi, alcuni incitavano a un secondo round) sono arrivati anche al sindaco di Roè Volciano, Mario Apollonio.

Il primo cittadino si dice preoccupato e dispiaciuto, ma per nulla sorpreso. Dai noi raggiunto al telefono, racconta dei tanti (troppi) episodi di vandalismo accaduti nel suo paese. Tanto che la stessa amministrazione deve ingegnarsi per rendere gli arredi urbani a prova di vandali.
 
"È solo la punta di un iceberg. Il sottoscritto, come altri sindaci del territorio, fa i conti quasi quotidianamente con bande di ragazzi fuori controllo e il vandalismo dilagante: distruggono staccionate e arredi urbani per divertimento – spiega Apollonio –, stiamo  perfino progettando ringhiere di acciaio per sostituire quelle in legno che vengono sistematicamente prese a calci e distrutte".

Scene di violenza che scioccano e invitano, ancora una volta, a una riflessione che avverte il sindaco: "Deve essere condivisa e collettiva. Bisogna riflettere sulle molteplici cause che hanno portato a questo episodio e che sono state  troppo a lungo sottovalutate. Non è un problema di oggi, ma di una forma mentis che si è modificata negli anni. I ragazzi si sentono liberi di insulare chiunque, dal sindaco al professore, di fare quello che vogliono, di girare con un coltello in tasca. Percepisco una mancanza delle famiglie nell'educare: ho la sensazione che molti genitori non sappiano dove siano i loro figli una volta usciti dalla porta di casa. Le forze dell'ordine fanno quello che possono: si tratta comunque di minorenni". 

"Questi atti stanno diventando di una frequenza quasi giornaliera – conclude –. Come sempre, l'amministrazione comunale si attiverà per fare qualcosa, ma la soluzione non può che arrivare unendo le forze: famiglia, scuola, Stato e amministrazione devono lavorare insieme e intervenire sulle cause di questi fenomeni, altrimenti non se ne esce".

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