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Cronaca

Valsugana: l'acciaieria paga le parti civili

Il giudice ha riconosciuto i danni non patrimoniali ai cittadini di Borgo, al Comune e al Wwf

 

Le Acciaierie di Borgo Valsugana dovranno risarcire con mille euro a ciascun cittadino di Borgo che si è costituito parte civile (sono 267, difesi dall'avvocato Mario Giuliano) nel procedimento sulle emissioni non autorizzate nell'impianto. Ad ottenere dal giudice Carlo Ancona un risarcimento anche il Comune di Borgo (40 mila euro) e il Wwf (10 mila euro). Per l'azienda, su cui si è scelta la strada dell'oblazione, anche 57 mila euro di ammenda e il pagamento della perizia.
 
Nessun risarcimento, invece, per le parti civili che vivono, lavorano o studiano vicino a Borgo, così come sono rimasti a bocca asciutta la Comunità di valle, gli altri comuni della Valsugana e del Tesino e la Provincia.
 
Lo prevede l'ordinanza del gup Carlo Ancona, che a fronte di una richiesta di riscarcimento complessivo di 21 milioni di euro, ha stabilito il pagamento di circa 470 mila euro da parte dell'Acciaieria. Per quanto riguarda invece eventuali danni alla salute causati da prolungate esposizioni alle emissioni, i cittadini dovranno semmai presentarsi in sede civile. Scrive Ancona: "Non è compito del giudice vigilare sulla correttezza urbanistica ed amministrativa della collocazione in una valle urbanizzata come la Valsugana di un'attività inevitabilmente inquinante qual è un'acciaieria, e neppure stabilire quale debba essere in astratto o in concreto il livello di tollerabilità delle emissioni, o se abbia rilievo a riguardo la loro diluizione nello spazio».
 
L'ultima parola sulla vicenda dovrebbe comunque venire dall'udienza del prossimo 26 gennaio, quando dovrebbe chiudersi anche la parte relativa alle contestazioni - falsi e violazioni infortunistiche - che il pm Alessandra Liverani ha mosso nei confronti dell'ex direttore Emilio Spandre e della proprietà Leali.
 
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