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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Pignorato lo stipendio di un'ex imprenditrice di Arco". Ma Equitalia smentisce

Accuse a Equitalia per un presunto caso di riscossione coattiva nei confronti di una donna di Arco, madre di tre figli. Ma la società smentisce: "Il caso in via di soluzione". Confesercenti: "Meccanismo perverso"

Equitalia ancora al centro delle polemiche, questa volta per un presunto caso di prelevamento forzoso dalla busta paga nei confronti di una ex imprenditrice di Arco, in Trentino, madre di tre figli e debitrice di oltre un milione di euro allo Stato per il fallimento della propria azienda edile. 

Alla donna sarebbe stato pignorato un quinto dello stipendio, sequestrato il conto corrente e prelevata la parte rimanente della busta paga a progressiva estinzione del debito, lasciandola con un livello di reddito mensile tale da non riuscire a sostenere la propria famiglia. Equitalia però smentisce con decisione. Il caso è già in via di soluzione, ha comunicato la società pubblica di riscossione dei tributi appena venuta a conoscenza della situazione.

In difesa dell’ex imprenditrice arriva Confesercenti del Trentino che definisce la donna vittima di «un meccanismo perverso e inaccettabile, che non lascia spazio ad azioni di tutela e garanzia per i titolari di impresa». L’associazione di categoria sollecita inoltre la necessità di avviare quanto prima “un intervento a monte della normativa che regola i rapporti col fisco e con Equitalia”.

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